Questo orientamento s'inserisce nel solco di una continuità: basti pensare che nel 1972 Joseph Beuys attivava qui, nell'ambito di Documenta 5 diretta da Szeemann, un Ufficio Informazioni legato al suo Organisation für Direkte Demokratie, che militava per l'autodeterminazione dei popoli e per tutti i 100 giorni della mostra dibatteva le proprie convinzioni politiche e artistiche con i visitatori. Molti anni dopo, nel 2002, Okwui Enwezor realizzava Documenta 11, un momento di ricapitolazione dello "stato dell'arte" e di rilancio per quanto riguardava la sua capacità di esprimere i rapporti tra l'occidente e il resto del mondo.
Per Christov-Bakargiev l'arte è necessità, è risposta a un'urgenza; è capace di enucleare forza critica, di catalizzare energia e di rigenerare la cultura e il pensiero politico.