L’architettura di Richard Rogers spiegata in 8 edifici

Al Sir John Soane’s Museum di Londra, Talking Buildings” presenta otto delle opere più iconiche di Richard Rogers, tra cui ovviamente il Centre Pompidou, offrendo un percorso chiaro e immediato per comprendere il valore duraturo dell’architetto.

Richard Rogers, Millenium Dome

Image courtesy of RSHP Drawings

Zip-Up House

© RSHP Archive

Zip-Up House

Courtesy Richard + Su Rogers

Zip-Up House

© RSHP

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09

Foto Gareth Gardner

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09

Foto Gareth Gardner

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09

Foto Gareth Gardner

L’ultima grande retrospettiva dedicata a Richard Rogers a Londra risale al 2013, quando la Royal Academy of Arts ospitò “Inside Out”. Il titolo della mostra alludeva al ruolo dell’architetto anglo-italiano nell’“high-tech”, movimento di cui è considerato pioniere insieme a Renzo Piano, collega nei primissimi anni di carriera. Un movimento che espose radicalmente e in maniera leggibile la meccanica degli edifici come tributo al progresso tecnologico. La mostra del 2013 raccontava anche il tentativo di Rogers, lungo tutta una carriera, di costruire la città con un approccio socialmente scientifico. 

Oggi, una nuova mostra al Sir John Soane’s Museum restituisce un racconto più personale del suo approccio architettonico e urbanistico. Molto più compatta rispetto a quella della Royal Academy, “Richard Rogers: Talking Buildings” occupa due sale, approfondendo il pensiero dell’architetto attraverso otto progetti – sei realizzati e due rimasti sulla carta. Curata dal figlio Ab Rogers, la mostra è volutamente non lineare dal punto di vista cronologico, pur scegliendo edifici che vanno dagli inizi della sua carriera, come la Zip-Up House (1967), fino all'ultima opera dell'architetto: la Drawing Gallery (2020). L’allestimento invita i visitatori a “rimbalzare” da un progetto all’altro, mettendo in evidenza al contempo le affinità e le differenze con cui ha affrontato alcune delle questioni più “essenziali” per l’umanità.

Zip-Up House © RSHP

Tra proporzioni georgiane e intime, la voce del progettista rivela che l’ispirazione originale per la casa di Soane era stato un orologio da polso che la madre gli regalò da bambino, e che mostrava tutti i suoi meccanismi colorati. Qui Rogers parla anche di “umanizzare le parti” affinché le persone possano leggerle, e di come questo sia parte integrante di un design al servizio degli individui e delle società. Descrive inoltre l’influenza esercitata sulle sue idee dall’umanesimo italiano durante i primi anni di formazione – Rogers nasce infatti a Firenze nel 1933.

Le interpretazioni dell'architetto di questo "design umanistico” si declinano diversamente in ciascun progetto. Nella Zip-Up House, disegnata con Su Rogers, sperimenta con il concetto di modularità seguendo la sfida di creare una “House of Today” – il nome del concorso per cui fu ideata. L’obiettivo era progettare un’abitazione indipendente dal sito di collocazione. La casa era trasportabile, costruita a partire da un kit di componenti, un approccio oggi abbastanza consolidato ma che all’epoca era ancora sperimentale.

Dr Rogers House © RSHP

Quasi cinquant’anni più tardi, con il progetto della Tree House, Rogers espande l'idea di prefabbricato per “ripensare una soluzione democratica e di massa per l’abitare”. Il concetto è semplice: si tratta di una torre composta da unità lignee sovrapposte, con un nucleo centrale che collega le abitazioni a due livelli in degli spazi condivisi – caffè e servizi comuni al piano terra, giardini sul tetto. Il progetto affronta in un unico gesto verticale i temi sociali e ambientali ricorrenti nella sua ricerca. Si innalza utilizzando materiali locali per tutelare il pianeta; e rimane modulabile per accogliere il cambiamento sociale. Non è mai stato realizzato. 

Questi disegni racchiudono al meglio la definizione contemporanea di umanesimo di Rogers: dove il massimo altruismo spaziale consiste nella capacità di accogliere il progresso e anticipare il cambiamento.

La mostra include naturalmente anche i progetti più iconici e noti dell'architetto – il Centre Pompidou (1977) firmato Piano + Rogers, e il Terminal 4 dell’aeroporto di Madrid-Barajas (2005) realizzato dal Richard Rogers Partnership – esposti con modellini dettagliati e disegni di grande formato. E poi c'è il Millennium Dome di Londra (1999): un’espressione di design democratico definito dall’adattabilità. Simile a un poster pop-art, il coloratissimo planimetrico del progetto rivela la disposizione originaria di 12 padiglioni interni secondo uno schema a meridiana. Vi si leggono i principi di “massima versatilità” e di spazi “non gerarchici”, capaci di supportare un futuro di intrattenimento comunitario ed eventi pubblici senza confini.

Richard Rogers © PA Images / Alamy Stock Photo

Nella seconda e ultima sala, il progetto del Lloyd’s of London (1986) esemplifica la celebrazione di quella che il progettista definiva “vitalità urbana”, già teorizzata nei suoi scritti On Modern Architecture – prima nel 1990, poi nel 2013. L’edificio, concepito per espandersi o contrarsi in funzione delle oscillazioni del mercato assicurativo, traduce in architettura la sua idea di un “caos controllato, capace di rispondere a situazioni e relazioni complesse”.

L’edificio porta i servizi all’esterno per liberare spazio interno. Impreziositi dai colori vivaci che sembrano appartenere al DNA Rogers, questi disegni racchiudono al meglio la definizione contemporanea di umanesimo dell’architetto: dove il massimo altruismo spaziale consiste nella capacità di accogliere il progresso e anticipare il cambiamento.

Immagine di apertura: Casa Rogers © arcaidimages.com

Richard Rogers, Millenium Dome Image courtesy of RSHP Drawings

Zip-Up House © RSHP Archive

Zip-Up House Courtesy Richard + Su Rogers

Zip-Up House © RSHP

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09 Foto Gareth Gardner

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09 Foto Gareth Gardner

Richard Rogers: Talking Buildings, Sir John Soane's Museum, Londra, 18.06-21.09 Foto Gareth Gardner