98 interventi, 47 impianti sportivi, 51 infrastrutture di trasporto, per un valore economico complessivo di 3,4 miliardi di euro. È questo l’ambizioso programma di opere che Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.) ha messo in campo per la prossima manifestazione olimpica invernale che si svolgerà a febbraio 2026 sul territorio di Lombardia, Veneto, Area Dolomitica di Bolzano e di Trento, nei quattro clusters di Milano, Cortina, Valtellina (Bormio e Livigno) e Val di Fiemme (Predazzo e Tesero).
Dopo l’affannosa rincorsa a completare le opere di ristrutturazione, adeguamento funzionale e impiantistico di impianti e palazzine esistenti e di realizzazione ex novo di infrastrutture per lo sport e la mobilità, il kick off dell’evento si terrà il 6 febbraio 2026 allo Stadio di San Siro, che festeggerà il suo centenario con una cerimonia di apertura trionfale dal titolo “Armonia”: un viaggio nell’italianità tra tradizione e innovazione, arte e natura, a sottendere che l'armonia è tutto ciò che appassiona e unisce, come lo sport.
A Milano, il tourbillon sportivo si svolgerà tra sedi temporanee e permanenti. Tra le opere che rimarranno in dote alla città anche dopo la manifestazione, c’è la nuovissima Arena Milano progettata da David Chipperfield Architects che sarà inaugurata appositamente per le Olimpiadi e ospiterà le gare di ice hockey e para ice hockey: la struttura, un corpo cilindrico composto da tre anelli ad altezza diverse, collegati da fasce di vetro trasparenti, con una capienza di 16.000 posti e una piazza di 10.000 mq per attività ed eventi all’aperto si appresta a diventare l’Arena più grande d’Italia, oltre che un punto di riferimento per instillare nuova linfa nel quartiere in trasformazione di Santa Giulia.
Un mix di tradizione, design e sostenibilità: ogni sede olimpica racconta una storia unica, pronta a trasformarsi in patrimonio duraturo per atleti e cittadini.
Presso Unipol Forum di Assago, Milano Ice Skating Arena è l’impianto in cui si svolgeranno le gare di pattinaggio di figura e short track; grazie ai lavori di rinnovamento, la struttura con una capienza di circa 11.500 posti brillerà sotto i riflettori olimpici e, a giochi ultimati, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per gli sport del ghiaccio.
Altra eredità continuativa alla città è costituita dal Villaggio Olimpico e Paralimpico progettato da Skidmore, Owings & Merrill (Som) all’interno del programma di rigenerazione dell’ex scalo di Porta Romana. Il progetto, che riguarda il recupero di due strutture storiche, la realizzazione di sei nuovi edifici residenziali ed aree verdi, include oltre agli alloggi per gli atleti anche spazi per servizi (palestre, ristoranti e strutture medico-sanitarie); dopo le Olimpiadi, il complesso sarà convertito in uno studentato con 1.700 posti letto.
Tra le sedi temporanee milanesi, Fieramilano è stata scelta per celebrare la velocità: per la prima volta, quattro padiglioni ospiteranno contemporaneamente la Milano Speed Skating Arena per le gare di pattinaggio di velocità e la Milano Rho Ice Hockey Arena per le gare di hockey su ghiaccio e pattinaggio di velocità.
Intanto il capoluogo, in attesa dell’inizio dei Giochi, si pregusta l’atmosfera adrenalinica con l’allestimento di alcuni spazi pubblici a tema dell’evento: tra questi, in piazza del Duomo è allestito il grande temporary store (1.200 mq) dedicato all'evento sportivo.
Fuori dal territorio meneghino, le opere (e le emozioni) non mancheranno.
A Cortina d’Ampezzo (Belluno), l’iconico Curling Olympic Stadium, costruito nel 1955 in occasione dei primi Giochi Olimpici Invernali in Italia, e già scenario fotogenico del film di James Bond Solo per i tuoi occhi (1981), ospiterà le gare di curling. Lo stadio è stato rinnovato con un'attenzione particolare ad accessibilità e sostenibilità, con spazi progettati per assicurare il massimo comfort ad atleti, staff e pubblico.
Anterselva (Bolzano) resta la capitale del biathlon. Da quando è stata costruita negli anni ‘70, Anterselva Biathlon Arena ospita regolarmente una tappa della Coppa del Mondo di biathlon, in un sito spettacolare incastonata tra le montagne che di per sé già vale il biglietto: proseguendo nel solco della tradizione e divenendo sede olimpica, la struttura è stata rinnovata e integrata, per favorire un incontro sempre più ravvicinato tra gli spettatori e gli atleti.
Altrettanto diffusi i lavori di miglioria sulle diverse piste: dall’Olympia delle Tofane, la leggendaria pista a cardiopalma di Cortina dove non si vince mai per caso, con punti in cui si raggiunge una velocità di 130 km/h e una pendenza di oltre il 60%, che ospiterà le gare di sci alpino femminile e, per la prima volta, di sci alpino paralimpico; ai campi di gara di Livigno Snow Park (Sondrio) dove, tra curve paraboliche, salti, "woops" e muri scavati nella neve, si svolgeranno le competizioni di snowboard e di sci freestyle; alle piste di Ski Jumping Stadium “Giuseppe Dal Ben” a Predazzo (Trento) dedicato alle pirotecniche gare di salto con gli sci e combinata nordica.
Dalle arene storiche alle nuove infrastrutture, le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 lasciano alla città e ai territori un’eredità di innovazione, sport e spazi da vivere tutto l’anno.
Per venire incontro alle esigenze ricettive, nelle varie località saranno allestite sistemazioni provvisorie e permanenti. Tra le prime, a Cortina saranno realizzate 377 casette mobili prefabbricate in legno per 1.400 atleti mentre a Bormio e Livigno verranno siglati accordi con le strutture alberghiere locali. Tra le seconde, oltre al già citato complesso milanese a Porta Romana, anche il Villaggio Olimpico di Predazzo: il progetto ha interessato la storica Scuola Alpina della Guardia di Finanza, con la ristrutturazione di quattro corpi esistenti e la costruzione di un nuovo padiglione per offrire 300 camere doppie; a Giochi ultimati, gli spazi saranno restituiti alla Guardia di Finanza per attività didattiche e per ospitare raduni, ritiri sportivi e iniziative per atleti e studenti.
Con la Cerimonia di Chiusura dal titolo “Beauty in Action” in programma il 22 febbraio 2026 all’Arena di Verona (per prima volta nella storia delle Olimpiadi all’interno di un monumento storico), con una scenografia ispirata ad una goccia d’acqua, indispensabile per gli sport invernali e simbolo di ciclicità naturale, si spegneranno le luci sui Giochi ma (si spera) non sulle tante nuove energie che le Olimpiadi avranno saputo instillare nelle città e nei territori che le hanno ospitate.
Immagine di apertura: David Chipperfield Architects, Arena Milano, Milano. Rendering Onirism Studio
