Due tagli sottili sul fianco di una collina del Chianti sono il segno che Marco Casamonti con lo studio Archea ha tracciato per le nuove cantine ipogee dell’azienda Marchesi Antinori. Fotografia di Ramak Fazel. A cura di Rita Capezzuto
L’edificio risolve e distribuisce nei diversi livelli interrati un programma complesso: oltre alla zona produttiva e amministrativa dell’azienda vinicola, infatti, sono stati richiesti dalla committenza spazi di accoglienza e percorsi per i visitatori, un auditorium per 200 persone, un museo, una biblioteca, un asilo e un ristorante. Il cuore dell’intervento coincide con la struttura a più volte irregolari in mattoni, in cui saranno ospitate le barrique per l’invecchiamento del vino: un ambiente quasi sacrale, con luce soffusa, caratterizzato dall’impiego di materiali naturali: legno per le botti, e cotto per l’involucro architettonico.
I lembi di terra aperti sulla collina consentiranno ampi scorci sul paesaggio per chi si trova all’interno dell’edificio,e l’ingresso di aria e luce diurna. La soluzione ipogea garantisce vantaggi anche dal punto di vista energetico: il flusso d’aria, immesso da bocchette distribuite sul terreno e fatto passare all’interno delle volte della cantina, creerà un naturale raffrescamento e riscaldamento delle barricaie. Inoltre, la temperatura costante della terra favorirà il mantenimento di buone condizioni climatiche delle cantine vere e proprie, dove il controllo tecnologico dovrà riguardare principalmente il tasso di umidità.
Per la realizzazione delle volte della barricaia, caratterizzate da una geometria irregolare, è stato studiato un apposito elemento prefabbricato, che nasce dall’unione di due componenti semplici dell’edilizia tradizionale: il mattone e il travetto tralicciato. Il mattone, prodotto nella Fornace Sinnini di Impruneta, è stato ideato con un profilo che consente di seguire il disegno libero delle volte. La gettata in cemento viene fatta direttamente sul blocco di cotto, dopo che questo è stato montato sul travetto.
Una grande tettoia a sbalzo accoglierà i visitatori, che potranno anche raggiungere la cifra di 100 mila all’anno. Una rampa elicoidale li porterà dai sotterranei fino alla copertura-vigneto. Il percorso didattico, pensato per il turismo enogastronomico, si svolgerà su quote e lungo direzioni che non creeranno interferenze con le aree di lavoro. Il complesso verrà completato entro il 2008.
Il consumatore di prodotti di qualità – e in particolare del vino – è diventato molto curioso, vuole sapere che cosa c’è dietro la bottiglia, conoscere il mondo da cui nasce il prodotto
Per noi la cantina è diventata quello che per la moda è lo showroom
Per noi il monumento è il paesaggio toscano. Il progetto di Archea invita il visitatore a vivere dall’interno questo paesaggio
Piero Antinori, da una conversazione con Domus
Il vino sotto la vigna
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- 13 luglio 2005