Questa mostra ti racconta l’architettura attraverso la satira

“Archisatire. Una controstoria dell'architettura” è un ribaltamento che mostra la satira come forma di conoscenza, dove la solennità dell'architettura si riscrive con la matita dell’ironia.

Mino Maccari, Un’indigestione di Razionale “Il Selvaggio”,  15 agosto 1936. Collezione privata 

Courtesy Eredi Mino Maccari

Archicards. Le Corbusier, 2016

© Federico Babina  

Los von der Architektur (Basta con l’architettura!) “Illustrirtes Wiener Extrablatt”, 1 gennaio 1911. 

Late Corb, 2000 Louis Hellman

© Louis Hellman / RIBA Collections 

Wrong Wright, c. 2012 Randall Enos

Courtesy Randall Enos

Chest of Drawers Cityscape, 1950 Saul Steinberg, Morgan Library & Museum, New York - Gift of The Saul  Steinberg Foundation 

© The Saul Steinberg Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York. 

The Future of Trinity Church, “Puck” Albert Levering, 6 marzo 1907. 

Courtesy Library of Congress, Prints and Photographs  Division.

C’è un momento, tra la solennità di costruzioni ambiziose e la leggerezza di una vignetta da rivista, in cui l’architettura smette di essere monumento e diventa racconto; uno spiraglio in cui la critica architettonica non si affida soltanto a registri e linguaggi specialistici, ma trova voce anche attraverso il segno grafico, caricature e battute di spirito. È in questo varco che si inserisce la mostra “Archisatire. Una controstoria dell'architettura”, curata da Gabriele Neri - che si è occupato di satira anche su Domus - presso il Teatro dell’architettura di Mendrisio, in collaborazione con la Biblioteca e l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.

Costruita a mattoni di ironia, sarcasmo e disincanto, “Archisatire” propone un ribaltamento di prospettiva umoristico quanto inusuale su architetti e architettura: caricature, vignette, fotomontaggi, cartoons, meme digitali e frammenti cinematografici sono raccolti per portare in luce “questioni e interrogativi spesso elusi dalla storiografia tradizionale”, ricordando che anche nella satira si nascondono spesso verità lucide cui prestare attenzione. 

Tra i materiali esposti figurano anche documenti e illustrazioni provenienti dall’archivio di Domus, a testimoniare il ruolo che la rivista ha avuto – e continua ad avere – nel raccontare l’architettura anche attraverso l’ironia e l’illustrazione.

William Heath Robinson, Bathroom Space Economy, in W. Heath Robinson, K.R.G. Browne, How to Live in a Flat, Hutchinson & Co, London 1936. Courtesy William Heath Robinson Trust
Prese nel loro insieme, tutte queste immagini costituiscono un particolare genere di critica architettonica, da affiancare ai manuali di storia dell’architettura, alle riviste specialistiche, alle monografie e alle mostre celebrative dedicate ai grandi maestri.

Gabriele Neri 

Il percorso — articolato in quattro sezioni — attraversa il lato d’ombra della professione architettonica. “L’architetto in caricatura” smonta l’aura eroica dell’autore-genio, dal Rinascimento al cinema contemporaneo. “Scandali urbani” ricorda come ogni città, da Parigi a Mosca, abbia conosciuto il proprio momento di vergogna edilizia. “La casa irrazionale” ripercorre l’ossessione moderna per la funzionalità, fino a ridurla a gag domestica includendo la maquette di Villa Arpel, la casa surreale di Mon Oncle, mentre “Caricature d’architetto” mostra come persino i maestri – da Le Corbusier e Ugo La Pietra ad Alessandro Mendini – abbiano usato il disegno umoristico e i cartoon come strumento di comunicazione delle proprie idee.

L’obiettivo, spiega Gabriele Neri, non è quello di seppellire criticità con le risate, ma restituire tridimensionalità a una disciplina storicamente sospesa tra idealismo e contingenze materiali: la violenza delle trasformazioni urbane, il potere simbolico degli edifici, l’ambiguità generata dal doversi muovere in quella zona grigia dove l’arte incontra la responsabilità pubblica e il rigore tecnico-scientifico. 

I materiali presentati in mostra, provenienti da collezioni private e dalla Biblioteca dell’Accademia di architettura di Mendrisio, costituiscono quindi un archivio di umori che ribadiscono il ruolo culturale e legittimo della satira, raccontando decenni di trasformazioni urbane e architettoniche da un punto di vista originale. Tra questi, sono inclusi lavori di Honoré Daumier, William Hogarth, George Cruikshank, Thomas Theodor Heine, William Heath Robinson, Mino Maccari, Leo Longanesi, Piero Portaluppi, Alan Dunn, Saul Steinberg, Sean Delonas, Klaustoon, Alvar Aaltissimo

  • Archisatire. Una controstoria dell'architettura
  • Gabriele Neri
  • Teatro dell'architettura Mendrisio, Mendrisio, Svizzera
  • dal 14 novembre 2025 al 29 marzo 2026
Mino Maccari, Un’indigestione di Razionale Courtesy Eredi Mino Maccari

“Il Selvaggio”,  15 agosto 1936. Collezione privata 

Archicards. Le Corbusier, 2016 © Federico Babina  

Los von der Architektur (Basta con l’architettura!)

“Illustrirtes Wiener Extrablatt”, 1 gennaio 1911. 

Late Corb, 2000 © Louis Hellman / RIBA Collections 

Louis Hellman

Wrong Wright, c. 2012 Courtesy Randall Enos

Randall Enos

Chest of Drawers Cityscape, 1950 © The Saul Steinberg Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York. 

Saul Steinberg, Morgan Library & Museum, New York - Gift of The Saul  Steinberg Foundation 

The Future of Trinity Church, “Puck” Courtesy Library of Congress, Prints and Photographs  Division.

Albert Levering, 6 marzo 1907.