Floirac é un sobborgo di Bordeaux adagiato lungo la Garonna, che avrà sicuramente molte e diverse caratteristiche, ma si distingue in particolare per densità di icone architettoniche. È lì che nei primi anni 90 arriva una delle più famose ville firmate Oma / Rem Koolhaas; ed è lì che poco dopo, una coppia di agenti delle ferrovie francesi sceglie di realizzare una nuova casa per sé e per i due figli. Il budget è ristretto, ma l’idea di trovare una strada ingegnosa e alternativa per affrontarlo già c’è: vengono infatti contattati due giovani architetti, Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal.
La loro proposta è prima di tutto una strategia, programma costruttivo che è anche programma di vita: un sistema economico e intelligente che migliora non solo la qualità climatica degli interni, ma cambia la distribuzione, gli spazi e lo svolgersi nella vita domestica. È una serra da orti.
Se ne realizza una grande, in profilati d’acciaio e pannelli ondulati, di policarbonato trasparente verso il giardino e di fibrocemento verso strada. Dentro, viene collocata una scatola di legno, la “casa” vera e propria.
Quelli racchiusi dalle pareti in compensato sono poi 120 m², un living al piano terreno e due camere al primo piano, riuniti attorno a un nucleo servizi con cucina e bagni. Ma è lo spazio ibrido della serra a generare il nucleo del progetto, estendendo lo spazio domestico in un luogo intermedio che è allo stesso tempo interno e giardino, apribile d’estate e caldo d’inverno, dove umani e piante possono convivere.
È una casa, ed è anche un manifesto. Questo stesso principio di un layer dalla doppia funzione di performance climatica e trasformazione abitativa diventerà la cifra fondamentale nella pratica di Lacaton&Vassal, applicato alla grande scala nel 2017 per la riqualificazione del complesso di edilizia sociale del Grand Parc, sempre a Bordeaux: la struttura leggera appoggiata alle grandi stecche residenziali segnerà uno spartiacque nel panorama dell’architettura sostenibile e del riuso adattivo, consacrando un’estetica oltre che una pratica, meritandosi anche il padiglione centrale nella Biennale di Venezia 2018 curata da Grafton Architects – una sua sezione riprodotta in un modello 1:1 – e accompagnando gli architetti verso il premio Pritzker ricevuto nel 2021.
L’agenzia parigina Architecture de Collection sta ora curando la vendita della casa Latapie, e possiamo dire che questa volta non siamo nella classica situazione di una nuova vita per un qualche pezzo, ben cristallizzato, di storia: siamo piuttosto davanti al farsi della storia stessa nel qui-e-ora. È l’architettura contemporanea che continua a funzionare, a passare ogni giorno i test a cui critica e utenti la vorrebbero continuamente sottoposta.
