Le micro-case di Norman Foster, Renzo Piano, Sejima stavolta sono per uccelli

A Londra, in concomitanza con la Frieze Week, la casa d’aste Christie’s ospiterà dall’8 al 14 ottobre 2025 “Architects for the Birds”, un progetto ideato da Norman Foster e da Marie Donnelly a beneficio della Tessa Jowell Foundation. Dieci tra i più importanti architetti del nostro tempo hanno raccolto l’invito di Foster a cimentarsi in una sfida intima e poetica: progettare una casetta per uccelli come simbolo di rifugio, cura e speranza. Norman Foster, Renzo Piano, David Chipperfield, Grafton Architects, Sou Fujimoto, Lina Ghotmeh, Jacques Herzog, Frida Escobedo, Farshid Moussavi e Kazuyo Sejima sono gli architetti che hanno aderito all’iniziativa. Le dieci opere, ciascuna unica e irripetibile, saranno esposte nella sede di King Street e successivamente battute all’asta in occasione di una cena privata. Il ricavato andrà a sostenere i programmi della Tessa Jowell Foundation per migliorare le cure e l’assistenza ai pazienti affetti da tumore al cervello all’interno del sistema sanitario britannico.

Ogni architetto ha dato una propria interpretazione: Jacques Herzog ha assemblato utensili da cucina riciclati trasformandoli in un rifugio inaspettato; Norman Foster ha lavorato su una struttura a sospensione, con due contenitori di cibo in successione che attirano specie differenti; Renzo Piano confessa di aver osservato il comportamento degli uccelli nel suo giardino prima di disegnare una struttura simile a una lanterna che potesse essere funzionale in qualsiasi stagione. “La biodiversità è essenziale per i processi che sostengono tutta la vita sulla Terra”, ha commentato Norman Foster, che è stato guest editor di Domus nel 2024. “Esistono ottime ragioni ambientali per incoraggiare la progettazione di strutture dedicate agli uccelli, oltre al semplice piacere di condividere la loro compagnia. Il legame con la natura è prezioso per il nostro benessere fisico e mentale”. Questo progetto porta con sé l’idea di cura per gli esseri viventi più fragili, e mette in luce il ruolo dell’architettura come strumento capace di generare consapevolezza e sostegno per cause sociali rilevanti.