È prevista per quest’anno l’inaugurazione del primo museo al mondo dedicato all’intelligenza artificiale. Dataland – così si chiamerà il museo fondato dal media artist Refik Anadol insieme all'artista Efsun Erkılıç – si presenta come una struttura del tutto nuova nel panorama culturale, con un programma espositivo che si discosta dalla museologia tradizionale per esplorare un’arte che di tradizionale ha ben poco: una fusione tra creatività umana e machine learning.
Al cuore della mostra inaugurale ci sarà il Large Nature Model, un progetto di intelligenza artificiale generativa sviluppato dallo studio di Anadol. Si tratta del primo modello di IA open source addestrato unicamente su dati ambientali, raccolti con tecnologie avanzate come lidar, fotogrammetria, audio immersivo e immagini ad altissima risoluzione scattate in 16 località uniche della foresta pluviale.

Con la progettazione architettonica curata da Studio Gensler e la consulenza ingegneristica di Arup, Dataland sorgerà – con un’estensione ipotizzata di circa 20mila mq – all’interno di The Grand LA, il grande complesso a uso misto progettato da Frank Gehry e inaugurato nel 2022, nel cuore del distretto di Downtown Los Angeles. The Grand LA ospita già residenze di lusso, hotel, retail e spazi culturali, ed è situato di vicino a icone come il Moca, The Broad e la Walt Disney Concert Hall (anch’essa firmata da Gehry).

Per chi conosce il lavoro di Refik Anadol, la scelta di questa collocazione per il progetto finora più monumentale della sua carriera sembra più che una coincidenza. Non è la prima volta, infatti, che l’artista turco-americano si confronta con l’eredità progettuale dell’architetto simbolo della rinascita losangelina: con Living Architecture, in mostra al Guggenheim di Bilbao fino al 19 ottobre, Anadol aveva trasformato parte dell’edificio in una gigantesca “allucinazione artificiale” – un omaggio insieme commovente e dissacrante a 63 anni di progetti di Gehry, costruito proprio grazie al data mining.
“Los Angeles è da tempo una città che guarda al futuro nell'arte, nella musica, nel cinema, nell'architettura e in molti altri settori, quindi mi sembra naturale aprire Dataland proprio qui. Avere uno spazio permanente dove sviluppare una nuova visione di ciò che può essere un museo, fondendo l'immaginazione umana con l'intelligenza artificiale e le tecnologie più avanzate disponibili, è la realizzazione di uno dei miei più grandi sogni. Farlo in un edificio progettato da uno dei miei eroi, Frank Gehry, è pressoché incredibile”, aveva dichiarato l'artista all'annuncio dell'apertura di Dataland, spiegando come il suo interesse per un'arte su larga scala, che cambia, nasca proprio dall'architettura di Gehry.

L’Armonia Ritrovata di FLAT
Una storica villa novecentesca rinasce sotto la visione di AMDB Architetti. I serramenti FLAT di PB | Finestre sul mondo, in rovere, fondono passato e presente, trasformando gli spazi.