Trasformare la musica in un’esperienza personale, con un’intera sala da concerti per uno spettatore solo. È davvero curiosa la storia delle cuffie, un dispositivo nato a fine Ottocento proprio per portare all’orecchio gli strumenti musicali e che per quasi mezzo secolo si dimenticò di questa sua funzione. L’invenzione affonda le proprie origini nell’Electrophone, un servizio britannico che in cambio di un abbonamento permetteva di ascoltare concerti a distanza tramite una cuffia al rovescio. Non aveva archetto e non si poggiava in testa (le acconciature dell’epoca non l’avrebbero permesso) ma i padiglioni erano montati su una struttura a Y da tenersi in mano. Dopo quella prima idea si aprì come una cesura. Le ricerche militari e la guerra sempre più vicina hanno fatto virare le cuffie verso servizi professionali, erano usate da operatori radio e telefonici e solo negli anni ‘50 si tornò a quel concetto primigenio che rimane ancora oggi. Sebbene il prodotto in sé sia cambiato, si sia miniaturizzato, abbia perso in molti casi i fili e adottato materiali innovativi, in realtà la funzione è rimasta identica: avere un’orchestra tutta per sé ovunque ci si trovi.