Domus 1053 è in edicola: “Un’iniziazione per mezzo della luce”

Nel primo numero curato da Tadao Ando, Riichi Miyake rilegge il rapporto tra spazio e luce; Caroline Corbetta compara Fontana ed Eliasson; Kenneth Frampton racconta della collaborazione fra Louis Kahn e Luis Barragán. Sfoglia la gallery e scopri i contenuti del numero di gennaio.

Editoriale/ La conquista della luce Nel suo primo editoriale Tadao Ando ci racconta di come la luce naturale abbia conquistato lo zenit dell'architettura in tutte le epoche e in ogni luogo, dalla luce ascetica del nord Europa alle ombre intime delle case giapponesi.

Testo Tadao Ando. Foto Marc Haegeman  

Saggio/ Un’iniziazione per mezzo della luce Un’iniziazione per mezzo della luce Riichi Miyake rilegge la storia dell’architettura moderna sotto la lente d’ingrandimento del rapporto tra spazio e luce, fonte d’ispirazione di molti progettisti. Il suo saggio offre una visione critica multidisciplinare delle tipologie di luce che possiamo trovare oggi in architettura.

Testo Riichi Miyake. Foto Iberfoto/Archivi Alinari  

Architettura/ Luce primitiva - Ca’n Terra, Minorca, Spagna Questo progetto di recupero di Ensamble Studio è situato in una ex cava a Minorca parte dalla luce, da intagli nella pietra, ed è l’occasione di ripensare l’abitare come azione minima.

Testo Ensamble Studio. Foto Iwan Baan

Architettura/ Luce primitiva - Aranya Art Center, Qinhuangdao, Cina Nell’Aranya Art Center, progettato dallo studio Neri&Hu un cono bianco scava il volume introverso del centro: questo cannon lumière illumina dall’alto l’anfiteatro pensato per la comunità litoranea.

Testo Neri&Hu Design and Research Office. Foto Pedro Pegenaute  

Architettura/ Luce filtrata - Anandaloy Centre, Rudrapur, Dinajpur, Bangladesh Bambù e fango sono i materiali principali di questo centro per persone con disabilità e laboratorio tessile progettato dallo Studio Anna Heringer: il primo filtra la luce senza ostacolare la ventilazione, mentre il secondo ripara gli ambienti dal calore.

Testo Studio Anna Heringer. Foto Kurt Hörbst  

Architettura/ Luce filtrata - Mar Tirreno residences, Città del Messico Su progetto dell’architetta messicana Frida Escobedo, l’uniformità del gioco chiaroscurale sulle facciate di calcestruzzo di questo complesso, situato a Città del Messico, nasconde la varietà delle configurazioni spaziali delle unità abitative.

Testo Frida Escobedo. Foto Rafael Gamo  

Architettura/ Luce senza ombre - Yingliang Stone Natural History Museum, Fujian, Cina La struttura dei cristalli ispira il grande volume piramidale che convoglia la luce nell’atrio di questo museo di  Atelier Alter Architects, addizione alla sede di un’azienda del settore estrattivo.

Testo Atelier Alter Architects. Foto Atelier Alter Architects  

Architettura/ Luce senza ombre - MoAE, Huamao Museum of Art Education, Ningbo, Cina Nel nuovo Huamao Museum of Art Education progettato da Álvaro Siza e Carlos Castanheira, la luce naturale entra zenitalmente nel vuoto a tutta altezza del museo sulla sponda nord del Lago Donqian: lo spazio bianco, dominato da una rampa, è illuminato uniformemente.

Testo Carlos Castanheira. Foto Hou Pictures  

Arte/ Utopie realizzabili - Lucio Fontana, Olafur Eliasson Lontani nel tempo e nelle intenzioni, Lucio Fontana e Olafur Eliasson condividono la fiducia nella luce come strumento per costruire ambienti di innescare trasformazioni. Caroline Corbetta scrive della relazione tra queste due utopie realizzabili.

Testo Caroline Corbetta. Foto Agostino Osio  

Design/ Luce riflessa - Crystal of Light, Ginza Metro Station, Tokyo Usando la luce come materiale, il designer giapponese Tokujin Yoshioka cerca sempre di suscitare un’emozione. La sua installazione nella metropolitana di Tokyo è una mappa del mondo composta da 636 cristalli con sfaccettature uniche.

Testo Tokujin Yoshioka  

Design/ Luce cromatica - Collezione di lampade Halo La ricerca dello studio milanese Mandalaki Design Studio combina cromie precise e mira a creare una seconda dimensione, che va oltre la realtà fisica.

Testo Mandalaki Design Studio. Foto Marco Menghi

Design/ Luce e ombra - Lampada a parete Object IIlusione ottica, errore di percezione e giochi di ombre cinesi si mescolano nella poetica lampada progettata
da Naoki Ono e Yuki Yamamoto.

Testo YOY Studio. Foto Yasuko Furukawa  

Creatori/ Che cosa è la luce? Questa sezione è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. A questi creativi abbiamo chiesto di visualizzare liberamente ciascuna di queste idee astratte sotto forma di immagini, collage, disegni, schizzi e testi. Per questo numero, la ricerca si focalizza sulla domanda “Che cosa è la luce?”

Testi Aires Mateus, Bosco Sodi, Dominique Perrault, John Pawson, Michelle Chang, Paul Smith, Sou Fujimoto, Steven Holl, Virgil Abloh, Zeina Koreitem. Immagine Steven Holl

Attorno al progetto/ Microstorie - Louis Kahn, Luis Barragán: Salk Institute, La Jolla, USA Della collaborazione, pur sostanziale, fra Louis I. Kahn e Luis Barragán per la corte del Salk Institute rimangono poche tracce. Fu infatti il maestro messicano a suggerire di mantenere una materialità minerale  di questa “facciata verso il cielo”. Ce ne parla Kenneth Frampton.

Testo Kenneth Frampton. Foto © Darren Bradley

Attorno al progetto/ L’arte del dettaglio - Genesis Floating Church, Londra Il disegno tecnico del soffietto e il disegno a mano, dell’architetto navale Tony Tucker, sono diversi per approccio e finalità. Insieme, raccontano il progetto della chiesa galleggiante Genesis di Denizen Works.

Testo Denizen Works. Foto © Gilbert McCarragher  

Attorno al progetto/ Processo - CofCo, Shanghai, Cina Steven Holl illustra il nuovo polo sanitario e centro culturale Cofco a Shanghai, il quale accoglie la bellezza del cemento a vista in fase di costruzione, preferendolo al bianco.

Testo Steven Holl. Foto © Aogvision

Natura/ Luce - Church of the Light, Ibaraki, Giappone La natura è l’anima del mondo in cui viviamo. Una delle sue manifestazioni astratte è la luce. Quella naturale è potente, ma calda, solenne ed eterea La raccogliamo nel palmo delle nostre mani. Le rendiamo onore e l’accogliamo nei nostri cuori. La luce rende un luogo vivo.

Testo Tadao Ando

Copertina di Domus 1053

Entrance to the South Aisle, Abbey of le Thoronet. Photo David Heald

Domus 1053 è il primo numero diretto da Tadao Ando, Guest Editor del 2021. Nel suo primo editoriale ci racconta di come la luce naturale abbia conquistato lo zenit dell’architettura in tutte le epoche e in ogni luogo, dalla luce ascetica del nord Europa alle ombre intime delle case giapponesi. “Mentre la tecnologia dell’illuminazione artificiale sta facendo passi da gigante, stiamo gradualmente perdendo la nostra componente fisica e la sensibilità innata alla luce naturale”, spiega Ando.

Segue uno saggio di Riichi Miyake, estratto di Libro d’ombra (Bompiani, 2017), nel quale lo storico rilegge
la storia dell’architettura moderna sotto la lente d’ingrandimento del rapporto tra spazio e luce, fonte d’ispirazione di molti progettisti. Il suo scritto offre una visione critica multidisciplinare delle tipologie di luce che possiamo trovare oggi in architettura.

Nella sezione Architettura vengono presentati sei progetti, caratterizzati da tre usi diversi della luca. Come Luce primitiva sono illustrati Ca’n Terra di Ensamble Studio, progetto di recupero di una ex cava parte dalla luce, e l’Aranya Art Center di Neri&Hu Design and Research Office, caratterizzano da un cono bianco che illumina dall’alto l’anfiteatro pensato per la comunità litoranea. Le costruzioni, invece, caratterizzate da una Luce filtrata sono il Centro Anandaloy dello Studio Anna Heringer, un centro per persone disabili in bambù e fango, e le residenze Mar Tirreno dell’architetta messicana Frida Escobedo, dove l’uniformità del gioco chiaroscurale sulle facciate di calcestruzzo nasconde la varietà delle configurazioni spaziali delle unità abitative. Infine per la Luce senza ombre sono stati selezionati il Yingliang Stone Natural History Museum di Atelier Alter Architects, caratterizzato da grandi volumi piramidali, e MoAE – Huamao Museum of Art Education progettato congiuntamente da Álvaro Siza e Carlos Castanheira, dove la luce naturale entra zenitalmente nel vuoto a tutta altezza del museo.

Nelle pagine dedicate all’Arte, Caroline Corbetta delinea le relazioni e similitudini dei lavori di Lucio Fontana e Olafur Eliasson, due artisti lontani nel tempo e nelle intenzioni, ma che condividono la fiducia nella luce come strumento per costruire ambienti di innescare trasformazioni. Per Design sono illustrati i progetti di del designer giapponese Tokujin Yoshioka, dello studio milanese Mandalaki Design Studio, e di YOY studio, oggetti caratterizzati rispettivamente da Luce riflessa, Luce cromatica e Luce e ombra.

La nuova sezione Creatori è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. A questi creativi abbiamo chiesto di visualizzare liberamente ciascuna di queste idee astratte sotto forma di immagini, collage, disegni, schizzi e testi. Per questo numero, la ricerca si focalizza sulla domanda “Che cosa è la luce?”.

Per Attorno al progetto, Kenneth Frampton scrive della collaborazione, pur sostanziale, fra Louis I. Kahn
 e Luis Barragán per la corte del Salk Institute rimangono poche tracce. Il disegno tecnico del soffietto e il disegno a mano, dell’architetto navale Tony Tucker, sono diversi per approccio e finalità, ma insieme raccontano il progetto della chiesa galleggiante Genesis di Denizen Works. Steven Holl racconta il processo costruttivo del nuovo polo sanitario e centro culturale Cofco a Shanghai, il quale accoglie la bellezza del cemento a vista in fase di costruzione, preferendolo al bianco.

Nel Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, una tavola rotonda tra Sergio Buttiglieri, Federica Damiani, Piero Lissoni e Gilberto Negrini si interroga sul il valore del lusso in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Valentina Petrucci incontra Stefano Gabbana e Domenico Dolce, mentre Carlos D’Ercole visita la casa di Francesco Clemente, ambienti nei quali si è risospinti verso epoche e civiltà lontane nel tempo. Alessandro Scarano racconta l’incontro con Renzo Vitale, responsabile del suono per la BMW. Andrea Caputo intervista i LAN durante uno studio visit, nei loro uffici flessibili e in forte connessione con la città . Il direttore editoriale Walter Mariotti conclude la sezione con un incontro con Tobia Scarpa, architetto e designer fuori dal comune: simile a un poeta, che scende nel profondo del sé per scoprire il noi.

Editoriale/ La conquista della luce Testo Tadao Ando. Foto Marc Haegeman  

Nel suo primo editoriale Tadao Ando ci racconta di come la luce naturale abbia conquistato lo zenit dell'architettura in tutte le epoche e in ogni luogo, dalla luce ascetica del nord Europa alle ombre intime delle case giapponesi.

Saggio/ Un’iniziazione per mezzo della luce Testo Riichi Miyake. Foto Iberfoto/Archivi Alinari  

Un’iniziazione per mezzo della luce Riichi Miyake rilegge la storia dell’architettura moderna sotto la lente d’ingrandimento del rapporto tra spazio e luce, fonte d’ispirazione di molti progettisti. Il suo saggio offre una visione critica multidisciplinare delle tipologie di luce che possiamo trovare oggi in architettura.

Architettura/ Luce primitiva - Ca’n Terra, Minorca, Spagna Testo Ensamble Studio. Foto Iwan Baan

Questo progetto di recupero di Ensamble Studio è situato in una ex cava a Minorca parte dalla luce, da intagli nella pietra, ed è l’occasione di ripensare l’abitare come azione minima.

Architettura/ Luce primitiva - Aranya Art Center, Qinhuangdao, Cina Testo Neri&Hu Design and Research Office. Foto Pedro Pegenaute  

Nell’Aranya Art Center, progettato dallo studio Neri&Hu un cono bianco scava il volume introverso del centro: questo cannon lumière illumina dall’alto l’anfiteatro pensato per la comunità litoranea.

Architettura/ Luce filtrata - Anandaloy Centre, Rudrapur, Dinajpur, Bangladesh Testo Studio Anna Heringer. Foto Kurt Hörbst  

Bambù e fango sono i materiali principali di questo centro per persone con disabilità e laboratorio tessile progettato dallo Studio Anna Heringer: il primo filtra la luce senza ostacolare la ventilazione, mentre il secondo ripara gli ambienti dal calore.

Architettura/ Luce filtrata - Mar Tirreno residences, Città del Messico Testo Frida Escobedo. Foto Rafael Gamo  

Su progetto dell’architetta messicana Frida Escobedo, l’uniformità del gioco chiaroscurale sulle facciate di calcestruzzo di questo complesso, situato a Città del Messico, nasconde la varietà delle configurazioni spaziali delle unità abitative.

Architettura/ Luce senza ombre - Yingliang Stone Natural History Museum, Fujian, Cina Testo Atelier Alter Architects. Foto Atelier Alter Architects  

La struttura dei cristalli ispira il grande volume piramidale che convoglia la luce nell’atrio di questo museo di  Atelier Alter Architects, addizione alla sede di un’azienda del settore estrattivo.

Architettura/ Luce senza ombre - MoAE, Huamao Museum of Art Education, Ningbo, Cina Testo Carlos Castanheira. Foto Hou Pictures  

Nel nuovo Huamao Museum of Art Education progettato da Álvaro Siza e Carlos Castanheira, la luce naturale entra zenitalmente nel vuoto a tutta altezza del museo sulla sponda nord del Lago Donqian: lo spazio bianco, dominato da una rampa, è illuminato uniformemente.

Arte/ Utopie realizzabili - Lucio Fontana, Olafur Eliasson Testo Caroline Corbetta. Foto Agostino Osio  

Lontani nel tempo e nelle intenzioni, Lucio Fontana e Olafur Eliasson condividono la fiducia nella luce come strumento per costruire ambienti di innescare trasformazioni. Caroline Corbetta scrive della relazione tra queste due utopie realizzabili.

Design/ Luce riflessa - Crystal of Light, Ginza Metro Station, Tokyo Testo Tokujin Yoshioka  

Usando la luce come materiale, il designer giapponese Tokujin Yoshioka cerca sempre di suscitare un’emozione. La sua installazione nella metropolitana di Tokyo è una mappa del mondo composta da 636 cristalli con sfaccettature uniche.

Design/ Luce cromatica - Collezione di lampade Halo Testo Mandalaki Design Studio. Foto Marco Menghi

La ricerca dello studio milanese Mandalaki Design Studio combina cromie precise e mira a creare una seconda dimensione, che va oltre la realtà fisica.

Design/ Luce e ombra - Lampada a parete Object Testo YOY Studio. Foto Yasuko Furukawa  

IIlusione ottica, errore di percezione e giochi di ombre cinesi si mescolano nella poetica lampada progettata
da Naoki Ono e Yuki Yamamoto.

Creatori/ Che cosa è la luce? Testi Aires Mateus, Bosco Sodi, Dominique Perrault, John Pawson, Michelle Chang, Paul Smith, Sou Fujimoto, Steven Holl, Virgil Abloh, Zeina Koreitem. Immagine Steven Holl

Questa sezione è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. A questi creativi abbiamo chiesto di visualizzare liberamente ciascuna di queste idee astratte sotto forma di immagini, collage, disegni, schizzi e testi. Per questo numero, la ricerca si focalizza sulla domanda “Che cosa è la luce?”

Attorno al progetto/ Microstorie - Louis Kahn, Luis Barragán: Salk Institute, La Jolla, USA Testo Kenneth Frampton. Foto © Darren Bradley

Della collaborazione, pur sostanziale, fra Louis I. Kahn e Luis Barragán per la corte del Salk Institute rimangono poche tracce. Fu infatti il maestro messicano a suggerire di mantenere una materialità minerale  di questa “facciata verso il cielo”. Ce ne parla Kenneth Frampton.

Attorno al progetto/ L’arte del dettaglio - Genesis Floating Church, Londra Testo Denizen Works. Foto © Gilbert McCarragher  

Il disegno tecnico del soffietto e il disegno a mano, dell’architetto navale Tony Tucker, sono diversi per approccio e finalità. Insieme, raccontano il progetto della chiesa galleggiante Genesis di Denizen Works.

Attorno al progetto/ Processo - CofCo, Shanghai, Cina Testo Steven Holl. Foto © Aogvision

Steven Holl illustra il nuovo polo sanitario e centro culturale Cofco a Shanghai, il quale accoglie la bellezza del cemento a vista in fase di costruzione, preferendolo al bianco.

Natura/ Luce - Church of the Light, Ibaraki, Giappone Testo Tadao Ando

La natura è l’anima del mondo in cui viviamo. Una delle sue manifestazioni astratte è la luce. Quella naturale è potente, ma calda, solenne ed eterea La raccogliamo nel palmo delle nostre mani. Le rendiamo onore e l’accogliamo nei nostri cuori. La luce rende un luogo vivo.

Copertina di Domus 1053 Entrance to the South Aisle, Abbey of le Thoronet. Photo David Heald