Inventario urbano: le sedute iconiche di Milano

Di autore e non, prodotte in serie o site specific, una raccolta di panchine storiche e nuovissime che connotano il paesaggio urbano milanese.

Seduta della metropolitana 1 e 2, Metropolitana Milanese Spa, Comune di Milano La metropolitana è come una grande città sotterranea. Nel 1964 gli architetti Franco Albini, Franca Helg e Antonio Piva vennero incaricati della definizione integrale degli allestimenti delle stazioni delle Linee 1 e 2 della metropolitana milanese.  Attraverso l'uniformazione di materiali, forme, colori e dettagli costruttivi diedero riconoscibilità e carattere agli ambienti standardizzati della metropolitana convertendoli in un vero e proprio "interno pubblico".
La seduta sulla banchina è composta da una lastra di serizzo ghiandone di cinque cm di spessore stondata alle estremità e appoggiata su gambe metalliche a sezione cicrcolare.

Foto Amodiovalerio Verde, In attesa

Panettone, disegnato da Enzo Mari per il Comune di Milano, 1980 Dissuasore di 100kg di cemento spesso usato dai cittadini anche per sedersi.
Dopo Milano, è diventato elemento di arredo anche in molte altra città italiane.
Famosi quelli trasformati in pinguini dall'artista Pao e la versione morbida progettata da Giulio Iacchetti.

Panchina per aree verdi, Comune di Milano La panchina si compone di sedici listelli in legno verniciato di verde con schienale e struttura di acciaio zincato.
Per la posa viene realizzata una base in calcestruzzo alla quale la panchina viene successivamente ancorata con viti e bulloni.
Alcune panchine verdi sono state trasformate in panchine rosse secondo un'iniziativa del Comune di Milano come simbolo di rifiuto della violenza sulle donne. 
Ciascun ente può proporre al Comune di trasformare una panchina provvedendo in autonomia alla sua tinteggiatura, alla confezione e posa della targa, e impegnandosi ad effettuare il mantenimento e il ripristino in caso di deterioramento. 

Foto Albina Davletshina

Monumento a Sandro Pertini, Aldo Rossi, largo Croce Rossa Milano, 1990 Il monumento “abitato” di Aldo Rossi è un piccolo progetto urbano per Milano, situato tra via Montenapoleone e via Manzoni. Il volume scultoreo, somma di conci grigi e rosa di marmo di Candoglia, si frappone tra i fronti allineati degli edifici, degli alberi, dei lampioni e delle panchine, diventando la scena della piazza o il teatro da cui osservarla.
Il lato opposto del volume è disegnato da una fontana di forma triangolare che sgorga in una grande vasca e da un taglio orizzontale che lascia intravedere la via dei Girdini.

Foto Albina Davletshina

Pensilina per l'attesa del trasporto pubblico, Milano Da qualche anno a questa parte le fermate di tram e autobus di Milano sono state attrezzate con pensiline di acciaio zincato e vetro, al riparo delle quali poter aspettare i mezzi pubblici. Sono dotate di seduta, illuminazione, bacheca informativa e per inserti pubblicitari e display di indicazione dei tempi di attesa.

Foto Andea Ferrario, fonte Unsplash

Seduta in lapiedo, Comune di Milano La seduta si compone di un elemento orizzontale in granito di Montorfano levigato e di supporti verticali senza sbalzi laterali in serizzo ghiandone bocciardato. Viene utilizzata in ambito di antica formazione e in casi particolari come ad esempio in Bicocca.

Seduta in legno, Comune di Milano La si incontra lungo via Paolo Sarpi e negli ambiti di specifica riqualificazione. E' fatta da cinque tavole di legno rovere con supporti in lamiera d’acciaio corten. L'ancoraggio a terra avviene con tassello chimico dopo la perforazione della pavimentazione.

Foto Andrea Ferrario, fonte Unsplash

Arman Pierre Fernández, Accumulazione musicale e seduta, 1973. Parco Sempione, Milano Accumulazione musicale e seduta viene realizzata nel 1973, in occasione della XV Triennale di Milano, nell'ambito del progetto "Contatto Arte-Città" che si proponeva di coinvolgere la cittadinanza attraverso una nuova fruibilità dell'opere d'arte. Arman Pierre Fernández realizzò un piccolo teatro: dei ferri emergono dal cemento e disegnano dei profili di sedie tutte diverse l'una dall'altra in stile e forma. Il ferro da materiale di rinforzo del cemento diventa elemento di ornamento e di identità di ciasun posto a sedere. Dalla base del podio del direttore d'orchestra emergono invece i calchi di trombe, clarinetti e altri strumenti musicali.

Seduta di piazza Gae Aulenti, Milano, Pelli Clarke Pelli Architects, Birondi Snc di Gorle, 2012 La seduta si adatta alla forma circolare della piazza sopraelevata. E' come un nastro continuo modellato plasticamente in sezione che va a contenere la superfici d'acqua al centro della piazza.

Foto Mario Sartori, LUCI piazza Gae Aulenti

Panchina del Parco del Portello, progetto di Charles Jencks e Andreas Kipar per il Comune di Milano, 2011 Una panchina continua segue la forma sinuosa della collina disegnandone l'attacco a terra.  

Foto Mario Sartori, Panchine in curva

La Darsena di Milano, progetto di riqualificazione di Paolo Rizzato, Sandro Rossi, 2015 Un muro di mattoni e pietra collega tramite rampe e scale le due passeggiate poste alla quota dell’acqua e a quella della città. Tutta l’area della Darsena diventa luogo di sosta e passeggio come anche per l’organizzazione e lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli all’aperto.

Apple Store Liberty, Foster & Partners, Piazza del Liberty Milano, 2018 Piazza del Liberty viene scavata e trasformata in grande anfiteatro urbano affacciato su una fontana. Aperto 24 ore su 24 diventa spazio della città, sede di eventi e proiezioni cinematografiche.

Negli ultimi decenni la città di Milano è cresciuta per investimenti pubblici e privati. Una certa flessibilità concessa ai grandi investitori immobiliari ha garantito in cambio la nascita di nuovi servizi per la città e lo spazio pubblico che si è generato da tali trasformazioni urbane è diventato espressione di questo pluralismo.
 Alle storiche sedute della città, dal Panettone di Enzo Mari disegnato per il Comune di Milano negli anni ’80 come dissuasore ma spesso usato per sedersi in caso di mancanza di panchine, alla classica seduta di legno Doussie, fino a quei “monumenti” per sedersi in città come la fontana dedicata a Sandro Pertini di Aldo Rossi o Accumulazione musicale e seduta di Armand Pierre Fernández in Parco Sempione, si aggiungono e stratificano nuovi oggetti che abitano lo spazio pubblico e che concorrono a costruire una nuova immagine urbana.



L’arredo urbano è per sua natura costituito da materiali resistenti, ben ancorati a terra per evitare che qualcuno se le porti via, facili da mantenere ed economiche nella loro realizzazione. Ma, prima di tutto, per scongiurare l’esperienza di una città inospitale e desolante, devono essere oggetti intelligenti, “aperti” e flessibili nel loro uso. Il suolo della città diventa così una grande interfaccia rigenerabile, aggiornabile e in grado di dare al cittadino la sensazione di uno spazio vissuto e vivibile in cui riconoscersi. 

Lo spazio pubblico, infatti, è in primis dei cittadini, di chi se ne appropria, di chi lo ama e di chi lo usa possedendolo fisicamente e mentalmente, come ci esortava a fare Ugo La Pietra già negli anni ’70 attraverso la sua ricerca originalissima e creativa sulla città. Partendo dal presupposto che “abitare” significa “essere ovunque a casa propria” e sulla scia delle pratiche situazioniste degli anni ’60, La Pietra ricerca una contaminazione tra spazio privato e spazio pubblico per eliminare la barriera tra queste due sfere della nostra vita. Ecco che attraverso una rilettura e riconversione degli oggetti della città, le strutture di servizio vengono trasformate in strumenti per lo spazio domestico: i cartelli stradali diventano attaccapanni, le cassette della posta diventano grandi salvadanai, i chioschi diventano stanze da letto, le fontanelle si convertono in lavandini domestici e l’illuminazione stradale in abat-jour.
 Secondo La Pietra, solo una manipolazione del territorio creativa e liberatoria trasforma ogni angolo della città in potenziale angolo per abitare.

Ugo La Pietra, On the bench, 1972, stampa b/n, Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

La strategia per cui il progetto di uno spazio collettivo prevede al suo interno la partecipazione e la responsabilità individuale del cittadino è un percorso progettuale che sempre di più vediamo intrapredere dalle amministrazioni comunali e da enti che si occupano del territorio. Più figure professionali vengono chiamate a guidare gruppi di cittadini in processi di progettazione, nell’auspico della definizione di nuovi scenari urbani più aperti, inclusivi e visionari.

Seduta della metropolitana 1 e 2, Metropolitana Milanese Spa, Comune di Milano Foto Amodiovalerio Verde, In attesa

La metropolitana è come una grande città sotterranea. Nel 1964 gli architetti Franco Albini, Franca Helg e Antonio Piva vennero incaricati della definizione integrale degli allestimenti delle stazioni delle Linee 1 e 2 della metropolitana milanese.  Attraverso l'uniformazione di materiali, forme, colori e dettagli costruttivi diedero riconoscibilità e carattere agli ambienti standardizzati della metropolitana convertendoli in un vero e proprio "interno pubblico".
La seduta sulla banchina è composta da una lastra di serizzo ghiandone di cinque cm di spessore stondata alle estremità e appoggiata su gambe metalliche a sezione cicrcolare.

Panettone, disegnato da Enzo Mari per il Comune di Milano, 1980

Dissuasore di 100kg di cemento spesso usato dai cittadini anche per sedersi.
Dopo Milano, è diventato elemento di arredo anche in molte altra città italiane.
Famosi quelli trasformati in pinguini dall'artista Pao e la versione morbida progettata da Giulio Iacchetti.

Panchina per aree verdi, Comune di Milano Foto Albina Davletshina

La panchina si compone di sedici listelli in legno verniciato di verde con schienale e struttura di acciaio zincato.
Per la posa viene realizzata una base in calcestruzzo alla quale la panchina viene successivamente ancorata con viti e bulloni.
Alcune panchine verdi sono state trasformate in panchine rosse secondo un'iniziativa del Comune di Milano come simbolo di rifiuto della violenza sulle donne. 
Ciascun ente può proporre al Comune di trasformare una panchina provvedendo in autonomia alla sua tinteggiatura, alla confezione e posa della targa, e impegnandosi ad effettuare il mantenimento e il ripristino in caso di deterioramento. 

Monumento a Sandro Pertini, Aldo Rossi, largo Croce Rossa Milano, 1990 Foto Albina Davletshina

Il monumento “abitato” di Aldo Rossi è un piccolo progetto urbano per Milano, situato tra via Montenapoleone e via Manzoni. Il volume scultoreo, somma di conci grigi e rosa di marmo di Candoglia, si frappone tra i fronti allineati degli edifici, degli alberi, dei lampioni e delle panchine, diventando la scena della piazza o il teatro da cui osservarla.
Il lato opposto del volume è disegnato da una fontana di forma triangolare che sgorga in una grande vasca e da un taglio orizzontale che lascia intravedere la via dei Girdini.

Pensilina per l'attesa del trasporto pubblico, Milano Foto Andea Ferrario, fonte Unsplash

Da qualche anno a questa parte le fermate di tram e autobus di Milano sono state attrezzate con pensiline di acciaio zincato e vetro, al riparo delle quali poter aspettare i mezzi pubblici. Sono dotate di seduta, illuminazione, bacheca informativa e per inserti pubblicitari e display di indicazione dei tempi di attesa.

Seduta in lapiedo, Comune di Milano

La seduta si compone di un elemento orizzontale in granito di Montorfano levigato e di supporti verticali senza sbalzi laterali in serizzo ghiandone bocciardato. Viene utilizzata in ambito di antica formazione e in casi particolari come ad esempio in Bicocca.

Seduta in legno, Comune di Milano Foto Andrea Ferrario, fonte Unsplash

La si incontra lungo via Paolo Sarpi e negli ambiti di specifica riqualificazione. E' fatta da cinque tavole di legno rovere con supporti in lamiera d’acciaio corten. L'ancoraggio a terra avviene con tassello chimico dopo la perforazione della pavimentazione.

Arman Pierre Fernández, Accumulazione musicale e seduta, 1973. Parco Sempione, Milano

Accumulazione musicale e seduta viene realizzata nel 1973, in occasione della XV Triennale di Milano, nell'ambito del progetto "Contatto Arte-Città" che si proponeva di coinvolgere la cittadinanza attraverso una nuova fruibilità dell'opere d'arte. Arman Pierre Fernández realizzò un piccolo teatro: dei ferri emergono dal cemento e disegnano dei profili di sedie tutte diverse l'una dall'altra in stile e forma. Il ferro da materiale di rinforzo del cemento diventa elemento di ornamento e di identità di ciasun posto a sedere. Dalla base del podio del direttore d'orchestra emergono invece i calchi di trombe, clarinetti e altri strumenti musicali.

Seduta di piazza Gae Aulenti, Milano, Pelli Clarke Pelli Architects, Birondi Snc di Gorle, 2012 Foto Mario Sartori, LUCI piazza Gae Aulenti

La seduta si adatta alla forma circolare della piazza sopraelevata. E' come un nastro continuo modellato plasticamente in sezione che va a contenere la superfici d'acqua al centro della piazza.

Panchina del Parco del Portello, progetto di Charles Jencks e Andreas Kipar per il Comune di Milano, 2011 Foto Mario Sartori, Panchine in curva

Una panchina continua segue la forma sinuosa della collina disegnandone l'attacco a terra.  

La Darsena di Milano, progetto di riqualificazione di Paolo Rizzato, Sandro Rossi, 2015

Un muro di mattoni e pietra collega tramite rampe e scale le due passeggiate poste alla quota dell’acqua e a quella della città. Tutta l’area della Darsena diventa luogo di sosta e passeggio come anche per l’organizzazione e lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli all’aperto.

Apple Store Liberty, Foster & Partners, Piazza del Liberty Milano, 2018

Piazza del Liberty viene scavata e trasformata in grande anfiteatro urbano affacciato su una fontana. Aperto 24 ore su 24 diventa spazio della città, sede di eventi e proiezioni cinematografiche.