Maison & Objet 2018: largo a sei giovani talenti italiani

All’edizione invernale di Maison & Objet, l’Italia sarà protagonista della sezione “Rising Talent Awards”. La danese Cecilie Manz sarà invece incoronata designer dell’anno.

Dal 19 al 23 gennaio 2018 torna l’appuntamento con Maison & Objet, la fiera parigina dedicata all’art de vivre, all’arredamento e al design. In programma, quest’anno un focus sull’Italia, protagonista della sezione Rising Talent Awards, tutta incentrata sulle giovani scoperte. La formula, ormai testata, funziona nella sua semplicità: sei nomi affermati del mondo del design scelgono altrettanti emergenti, offrendo loro l’opportunità di mostrarsi in una vetrina internazionale.

Atem, divano modulare di Marco Lavit Nicora per Nilufar Gallery. Photo © Marco Lavit Nicora
Atem, divano modulare di Marco Lavit Nicora per Nilufar Gallery. Photo Daniele Iodice
Reconvexo, tavolo basso di Marco Lavit Nicora per Nilufar Gallery. Photo Daniele Iodice
Reconvexo, tavolo basso di Marco Lavit Nicora per Nilufar Gallery. Photo Daniele Iodice
Sedia Venezia di Marco Lavit Nicora per Nilufar Gallery. Photo © Marco Lavit Nicora
Antonio Facco, vasi Duo per Cappellini
Antonio Facco, allestimento Unreal Perspectives per Cappellini
Petite Collection di Federica Biasi per Mingardo, specchio
Petite Collection di Federica Biasi per Mingardo, vaso e specchio
Schizzo di un nuovo progetto di Federica Biasi per LuisaviaRoma
Kensaku Oshiro, Charcoal per Matteograssi. Photo Beppe Raso
Kensaku Oshiro, sedia Chiavari. Photo Alberto Strada
Equilibrium Console di Guglielmo Poletti
Equilibrium Stool di Guglielmo Poletti
Serie Equilibrium di Guglielmo Poletti

La selezione è stata dettata da preferenze e motivazioni diverse. C’è chi è andato sul sicuro, promuovendo i giovani con cui collabora: Giulio Cappellini e Antonio Facco (il più giovane, classe 1991), Piero Lissoni e Kensaku Oshiro (1977), Rossana Orlandi e Guglielmo Poletti (1987). Ma non sono mancate scelte meno scontate. Federica Biasi (1989), art director di Mingardo e consulente di Fratelli Guzzini, non si aspettava di essere ‘nominata’ da Andrea Branzi. Lei lo ammira a distanza, avendolo studiato tra libri, mostre e lezioni. Lui l’ha scelta “per il suo design essenziale con spunti poetici che trasmettono messaggi piccoli, ma molto precisi”. Poco allineata, Biasi confessa che a M&O spera di trovare qualcosa che la lasci senza parole, “qualche prodotto che non sia figlio di Pinterest o Instagram”.
Emozione grande anche per Marco Lavit Nicora (1986) che è stato scelto da Rosita Missoni, “colpita dalla leggerezza delle sue opere, nonostante le fondamenta nel design classico”; e per Federico Peri (1983), onorato che a fare il suo nome sia stato Luca Nichetto, che non conosce personalmente, ma che considera un “grande maestro”.

Cecilie Manz, P2 Royalblue. Photo Bang & Olufsen Play
Cecilie Manz, collezione Earthenware per Fritz Hansen. Photo Fritz Hansen
Cecilie Manz, Luv, Duravit. Photo Duravit
Cecilie Manz, pouf per Fritz Hansen. Photo Fritz Hansen
Cecilie Manz, Room 8 “Everyday-life”. Photo Cecilie Manz Studio

A essere incoronata designer dell’anno sarà invece la danese Cecilie Manz. Una scelta in controtendenza, considerate le celebrities degli scorsi inverni: Tom Dixon (2014), Nendo (2015), Barber & Osgerby (2016) e Pierre Charpin (2017). La quarantacinquenne Manz (è nata nel 1972 a Copenhagen) ha alle spalle una carriera più ovattata e poco mediatica. La qualità, l’eleganza e il tocco raffinato dei suoi progetti non sono però in discussione: dal primo disegno, la scaletta Ladder che nel 1999 l’ha fatta notare da Nils Holger Moormann, agli ultimi sofisticati altoparlanti per Bang & Olufsen, il suo lavoro “ha sempre ruotato attorno alla semplicità”, scrive sul suo profilo, “e alla ricerca di forme eleganti e pulite”. Manz porterà a Parigi il risultato della ricerca che farà nel suo studio nei prossimi mesi, mescolando progetti già conosciuti e novità.

  • Maison & Objet 2018
  • 19 – 23 gennaio 2018
  • Paris Nord Villepinte