Davide Balula a Gagosian

L’artista francese Davide Balula ha curato un percorso esperienzale alla galleria Gagosian di Roma, direttamente collegato all’architettura dello spazio.

“Iron Levels” è una mostra di nuove opere dell’artista francese Davide Balula che esamina l’interrelazione tra filosofia, fenomenologia e fisica, in mostra alla galleria Gagosian di Roma. Per la galleria l’artista ha creato un percorso esperienzale direttamente collegato all’architettura dello spazio.

<b>In apertura:</b> Davide Balula, <i>Mimed Sculptures</i>, 2016. Perfomance con sei mimi e sei piedistalli. Dimensioni variabili. © Davide Balula. Courtesy Galerie Frank Elbaz e Gagosian. <b>Qui sopra:</b> a sinistra – Davide Balula, © 2014 Davide Balula (autoritratto). A destra – Davide Balula, <i>Painting the Roof of your Mouth (Ice Cream)</i>, 2015 (dettaglio). Dipinti, gelateria, gelato. Foto Raphael Fanelli
Davide Balula, <i>Buried Painting (Champagne)</i>, 2014. Particelle di gesso su tela © Davide Balula. Foto Zarko Vijatovic. Courtesy Gagosian
Davide Balula, <i>BPiBP (Unrolled for Rome 7-19-23)</i>, 2017. Legno carbonizzato, polvere di carbone su lino © Davide Balula. Foto Matthew Booth. Courtesy Gagosian
Davide Balula, <i>BPiBP (Unrolled for Rome 16-17-18)</i>, 2017. Legno carbonizzato, polvere di carbone su lino © Davide Balula. Foto Matthew Booth. Courtesy Gagosian
Davide Balula, <i>BPiBP (Unrolled for Rome 13-14-15)</i>, 2017. Legno carbonizzato, polvere di carbone su lino © Davide Balula. Foto Matthew Booth. Courtesy Gagosian

  All’ingresso, i visitatori sono invitati ad attraversare un metal detector, strumento di indagine e controllo ormai onnipresente che tramuta gli oggetti personali in materiale sospetto e potenzialmente minaccioso. Il suo fine è rivelare il metallo e il materiale non-corporeo che portiamo con noi ogni giorno – chiavi, monete, cellulare – e che consideriamo abitualmente come un’estensione di noi stessi, fungendo quindi da portale che separa lo spazio idealizzato della galleria dal mondo esterno.

Davide Balula, Artificially Aged Painting (Wet, Dry, Wet, Dry, Wet, Dry) H1624, 2014–2015. Lino industriale con cornice d’artista. © Davide Balula. Foto Matthew Grubb. Courtesy Gagosian

Nella prima sala il visitatore è invitato a prendere in mano una sfera di acciaio. Il suo contenitore, scolpito da artigiani locali in pietra calcarea, rievoca la morbidezza e le curve della pelle e la resa anatomica dei Maestri scultori italiani. La sfera e il suo supporto esplorano l’equilibrio gravitazionale tra il corpo e la Terra, invitando a riflettere sul peso, la massa e la densità. In Air Between Fingers (2014), un video di 1:47 minuti girato con un iPhone, il pollice e il dito medio di Balula si sfiorano lasciando un millimetro di spazio tra i polpastrelli, toccandosi occasionalmente come se l’artista perdesse il controllo su uno spazio così ridotto, in un’affascinante rappresentazione di forza di gravità, attrito e magnetismo che agiscono sul corpo e al suo interno.

Davide Balula, Slab Slant Slide (Zq0), 2016, marmo di Parnonas. © Davide Balula. Foto Zarko Vijatovic. Courtesy Gagosian

La sala ovale ospita una nuova serie dei noti Burnt Paintings di Balula, realizzati appositamente per l’ampia curva della parete principale. Queste opere presentano due elementi binari: uno contiene il residuo di carbone che resta dal legno bruciato, e l’altro l’impronta su tela lasciata dallo stesso carbone. In gruppi di due, tre o quattro elementi per opera, questi “dipinti” vivono in una stretta relazione di positivo e negativo, come nella fotografia o nel processo di stampa. Il processo di creazione del carbone è lento e continuo con un graduale aumento e diminuzione della temperatura, in modo che il legno non diventi cenere ma possa essere bruciato ancora. I Burnt Paintings esaminano la ciclica, quasi alchemica, trasformazione di energia in natura, fenomeno fondamentale nel lavoro di Balula. 


fino al 18 novembre 2017
Davide Balula. Iron Levels
Gagosian
via Francesco Crispi, 16
Roma