After the fact

A Monaco di Baviera una mostra guarda al concetto di propaganda per ampliarne la definizione, in relazione agli sviluppi sociali, politici e tecnologici del XXI secolo.

“After the Fact” è una mostra e un programma di eventi alla Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau di Monaco di Baviera. L’esposizione guarda al concetto di propaganda per ampliarne la definizione in relazione agli sviluppi sociali, politici e tecnologici del Ventunesimo secolo. L’obiettivo non è quello di definire la propaganda come una ovvia risorsa del male, riconoscibile come nel passato, ma come struttura analitica che può presentare problematiche ma anche essere utile.

<b>In apertura:</b> Coco Fusco, <i>A Room of One’s Own: Women and Power in the New America</i>, 2008, performance alla 2008 Whitney Biennial. Foto Eduardo Aparicio. © 2017 VG Bild-Kunst, Bonn. Courtesy l'artista e Alexandrer Gray Associates, New York <br><b>Qui sopra:</b> Img.1 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017
Img.2 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017
Img.3 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017
Img.4 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017
Img.5 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017
Img.6 “After the Fact”, veduta della mostra, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco, 2017

  Le opere in mostra affrontano in vario modo le forme contemporanee di propaganda e i confini porosi tra realtà e finzione che sono sintomatici dell’era digitale. Il tema della propaganda è visto sia come una questione sia come un’opportunità per il discorso artistico e politico. L’arte è considerata allo stesso tempo un veicolo e un ostacolo per i diversi tipi di propaganda.

Aura Rosenberg, The Missing Souvenir, 2002, getto di plastica, vernici acriliche. Courtesy l'artista e KW Institute for Contemporary Art, Berlino