Playsages

Il 18mo Festival Internazionale del Paesaggio in Canada è un invito a ripensare il concetto di gioco e si inserisce nel dibattito globale sul disordine da deficit di natura.  

La diciottesima edizione del Festival Internazionale del Giardino ha deciso di mettere il divertimento in primo piano. I “playsages” offerti dall’ultima edizione del festival hanno invitato i designer e i visitatori a giocare per rispondere alla sempre maggiore distanza e alienazione dal mondo naturale.

<b>In apertura:</b> Collectif Escargo, <i>L’Escale</i>, 2017. <b>Qui sopra:</b> <i>The Woodstock</i>, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond
Collectif Escargo, <i>L’Escale</i>, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond
Gabriel Lacombe & Virginie Roy-Mazoyer, <i>La Chrysalide</i>, 18th International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond
MANI, <i>Paysage euphonique</i>, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond
Julia Jamrozik & Coryn Kempster, <i>Vertical line</i>, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond
William Vazan, <i>Traces</i> 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Michel Pinault

  Piccole porzioni di terreno su ruote, carri per bambini, sono a disposizione per essere scelti, adottati e trasportati all’interno dell’installazione L’Escale di Collectif Escargo (Pierre-Yves Diehl, designer, Karyna St-Pierre, architetta paesaggista e Julie Parenteau, insegnante d’arte –Montréal). Nel Woodstock di Atelier YokYok (Steven Fuhrman, Samson Lacoste & Luc Pinsard, architetti, Laure K, insegnante, e Pauline Lazareff, ingegnere architetto – Parigi), uno strano parco giochi cresce tra gli alberi e forma uno spazio di gioco dove i bambini diventano giganti. La Chrysalide degli architetti del paesaggio Gabriel Lacombe e Virginie Roy-Mazoyer – di Vancouver e Montréal – è un invito a fare una pausa nel tempo, tra l’infanzia e l’età adulta, per salire sull’albero, creare un nido e sdraiarsi a sognare.

Johanna Ballhaus e Helen Wyss, Soundcloud, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond

Paysage euphonique di MANI (Claudia Campeau, architetta, e Maud Benech, designer – Montréal) è un insieme di strutture giganti che creano una tensione nel nostro rapporto con il paesaggio, costringendoci a vedere e sentire la natura in modo diverso. Soundcloud di Johanna Ballhaus, architetta del paesaggio, e Helen Wyss, architetta (rispettivamente di Montréal e Fribourg, Svizzera), è un insieme di numerosi campanellini appesi alle estremità di asticelle metalliche creano l’illusione della nebbia e delle nuvole in un dialogo con la natura, dove raccontare storie. Haiku, degli architetti Francisco A. Garcia Pérez e Alessandra Vignotto (Granada, Spagna) è un’oscillazione solitaria nella foresta, un sentiero inondato, una pietra immobile in cui tutto è pensato per apprezzare il ciclo di vita della forestale.

Francisco A. Garcia Pérez and Alessandra Vignotto, Haiku, 18. International Garden Festival, Grand-Métis, Canada, 2017. Foto Martin Bond


fino a dicembre 2017
18. International Garden Festival

Les jardins de Métis / Reford Gardens
200, route 132
Grand-Métis, Quebec, Canada