L’ampia rassegna curata da Marco Scotini prosegue un’indagine sulla decentralizzazione del modello egemonico e indiscusso della modernità artistica occidentale nell’attuale prospettiva geopolitica. “Il Cacciatore Bianco/The White Hunter” non è tanto una mostra sull’arte africana quanto sulla costruzione che l’Occidente ne ha fatto.
Il Cacciatore Bianco
La mostra a FM Centro per l’Arte Contemporanea, a Milano, è incentrata sulla costruzione che l’Occidente ha fatto dell’arte africana piuttosto che una rassegna sull’Africa.
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- 11 maggio 2017
- Milano
Come scrive Scotini: “La ricognizione parte da una critica radicale del nostro sguardo sull’Africa. Siamo sicuri che quello che ha visto il cacciatore bianco, all’inizio del secolo scorso, non continui ad essere ancora l’oggetto dal nostro sguardo? Ciò che dovrebbe risuonare per tutta la mostra è come lo sguardo (quello del cacciatore) sia risultato un fattore fondamentale nella costruzione di un’alterità sottomessa. Si tratta di indagare allo stesso tempo le possibilità inassimilabili rimaste fuori”.
Con oltre 30 artisti contemporanei e altrettanti anonimi artisti tradizionali per più di 150 opere, “Il Cacciatore Bianco/The White Hunter” presenta un percorso articolato sulle forme di rappresentazione e di ricostruzione della memoria e della contemporaneità africane, attraverso lavori provenienti – oltre che dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi – dalle maggiori collezioni private italiane e da raccolte archivistiche sulla storia coloniale italiana. Gli artisti si posizionano in una cartografia quasi completa del continente africano, attraverso 15 nazioni diverse: Tunisia, Algeria, Mali, Senegal, Sierra Leone, Costa D’Avorio, Ghana, Benin, Nigeria, Camerun, Congo, Kenya, Mozambico, Madagascar, Sudafrica.
fino al 6 giugno 2017
Il Cacciatore Bianco
a cura di Marco Scotini
FM Centro per l’Arte Contemporanea
via Piranesi 10, Milano