Pieter Hugo

I ritratti socio-culturali di Pieter Hugo, in mostra al Kunstmuseum Wolfsburg, fanno emergere le cicatrici della sua biografia personale e della storia del Sud Africa.

Pieter Hugo, Green Point Common, Cape Town, from the series “Kin”, 2006-2013. © Pieter Hugo, Priska Pasquer, Köln

Cos’è che ci divide o ci unisce? Come fanno le persone di etnie diverse a vivere nell’ombra della repressione culturale o del dominio politico? Queste sono le principali questioni che il fotografo sudafricano Pieter Hugo esplora nei suoi ritratti, paesaggi o still life.

  I ritratti socio-culturali di Pieter Hugo fanno emergere le già visibili tracce e cicatrici della sua personale biografia e della storia del suo paese. Si interessa particolarmete alle sottoculture sociali e del divario tra la loro idealizzazione e la realtà. Le sue immagini ritraggono senzatetto, albini, malati di AIDS, addomesticatori di iene, serpenti e scimmie. I suoi ritratti riprendono persone in scenari apocalittici, attori di Nollywood con costumi e in pose suggestive e altri personaggi, oltre che la sua famiglia e i suoi amici.

Pieter Hugo, Abdullah Mohammed with Mainasara, Lagos, Nigeria, dalla serie “The Hyena & Other Men”, 2005-2007. © Pieter Hugo, Priska Pasquer, Köln

Le sue fotografie sono antigerarchiche. Ogni soggetto viene trattato con lo stesso rispetto. Più artista che antropologo o documentarista, Hugo cattura “momenti di volontaria vulnerabililtà”, con distacco ma allo stesso tempo con empatia. Il suo linguaggio visuale è conciso e schietto e crea in questo modo ritratti di vita, con grande potenza e immediatezza.

Pieter Hugo, Portrait #7, Rwanda, dalla serie “1994”, 2016. © Pieter Hugo, Priska Pasquer, Köln


fino al 23 luglio 2017
Pieter Hugo. Between the Devil and the Deep Blue Sea
Kunstmuseum
Hollerplatz 1, Wolfsburg