Dopo gli iconici progetti residenziali VM Houses (2005), The Mountain (2008) e 8 House (2010), Big torna ad Ørestad, Copenaghen, portando – in pieno stile “big”: irriverente, dinamico ed espressivamente potente – nuove energie vitali negli spazi pubblici della città: e lo fa con “The Impact”, il progetto vincitore del concorso per il rinnovamento dell’area di Byens Scene (letteralmente, il “Palcoscenico della Città”) che comprende le tre principali piazze, distinte ma tra loro interconnesse, attorno a DR Concert Hall, Bella Arena e Royal Arena di Copenaghen (la più grande area concertistica della regione nordica).
In una superficie di oltre 50.000 mq, The Impact prefigura un’ibridazione tra quotidianità e spettacolo in un contesto avviluppante e vagamente surreale: come risultato di un sommovimento tellurico o dello schianto di un meteorite, una “crepa” si apre nella pavimentazione facendo da fil rouge di collegamento tra le aree, da cui acqua, luce, vegetazione e vita (nelle sue molteplici forme) debordano irrompendo nell’aulico contesto urbano. Come afferma Bjarke Ingels, Fondatore e Direttore Creativo di Big: “con “The Impact”, abbiamo adottato un approccio che rompe le superfici perfette e rifinite della città come l'impatto di un meteorite, creando spazio per ogni forma di vita, piante e animali, natura e cultura. Come una forma di Kintsugi urbano – l'arte giapponese di riparare la ceramica rotta con l'oro – le crepe e le fratture creeranno una sorta di patina accelerata su un quartiere altrimenti nuovissimo. Come diceva Leonard Cohen: “C'è una crepa in ogni cosa. È da lì che entra la luce”.

Diverse le cifre espressive seppure nella coerenza generale del lessico progettuale. In prossimità di DR Concert Hall, lo specchio d'acqua esistente si trasforma da vuoto urbano in un palcoscenico con sedute a gradoni e isole galleggianti che invitano al relax e all’intrattenimento. Il piazzale antistante Bella Arena diventa una sequenza di stanze verdi a cielo aperto più contenute, modellate da zone umide, vegetazione fitta e arredi integrati nel paesaggio. Nei pressi di Fields Mall, due opere d'arte si stagliano come meteoriti abbattuti sul tessuto urbano, da cui una crepa dorata e luminosa (come una lama di lava dall’entroterra) conduce verso la Royal Arena, introducendo giochi di riflessi e rimodellando lo spazio come un vibrante luogo di socialità.
Come sempre nel lavoro di Big, un’attenzione particolare va alla sostenibilità ambientale. Con un'impronta di carbonio calcolata inferiore a 0,1 kg di CO₂ per mq all'anno, il progetto è concepito per integrare materiali di riciclo (granito e cemento reimpiegati in superfici e arredi), una efficiente gestione idrica locale e una vegetazione autoctona rigogliosa in grado di rafforzare la biodiversità e il comfort microclimatico.
