Lampade giapponesi

Ispirata alla decontestualizzazione, Mitsue Kido ha creato cinque lampade con quattro diversi laboratori giapponesi, combinando tecniche tradizionali con oggetti quotidiani.

Mitsue Kido, Kanaami Kiku lamp, 2016

Mitsue Kido è un’architetta cilena di origini giapponesi, che ha progettato una collezione di lampade in collaborazione con quattro artigiani giapponesi, ispirandosi a Sen No Rikyu che, nel XVI secolo, aveva introdotto il cesto del pesce come vaso per fiori nella cerimonia del tè.

  Il progetto emula questa decontestualizzazione, attraverso oggetti tradizionali giapponesi di uso quotidiano, come paralumi e tessuti, in modo da valorizzarli e stimolare una riflessione culturale. Mentre i giapponesi riconoscono immediatamente questi elementi, una persona esterna vede solo paralumi con oggetti poco noti.

Mitsue Kido, Shibori lamp, 2016

Le lampade a sospensione Kanaami KIKU e Origami reinterpretano la tecnica tradizionale del Kanaami, una tessitura metallica per oggetti da cucina e da tavola, mentre la lampada Matsumata utilizza il legno di cipresso giapponese, unendo tre pezzi (il significato di matsumata, appunto) senza alcun utilizzo di colla. La lampada Chasen è realizzata in bambù e Urishi – la lacca giapponese; il Chasen, è una frusta da tè, qui modificata nelle sue proporzioni. La lampada Shibori si caratterizza per il Furoshiki, l’usanza giapponese di avvolgere gli oggetti nel tessuto per spostarli o creare un effetto sorpresa.

Mitsue Kido, lampada Kanaami origami, 2016


Lampade decontestualizzate
Design:
Mitsue Kido
Artigiani: Mr.Yasuhiro Tsuji (laboratorio Tsujiwa-kanaami), Mr. Mori (laboratorio Washitaka), Mr. Ishigami (laboratorio Takano chikko), Mr. Yoshioka (museo Shibori)
Anno: 2016