Un violino per la Siria

Da una residenza da Fabrica del musicista siriano Alaa Arsheed nasce un album che racconta la Siria, i suoi profumi, il coraggio del suo popolo esodato e si chiude con un moto di speranza.

Sham è il frutto della ricerca creativa del giovane violinista siriano Alaa Arsheed e dei musicisti di Fabrica Jhon Montoya, Geremia Vinattieri e Giacomo Mazzucato, scaricabile gratuitamente da Soundcloud.

Alaa Arsheed è un musicista siriano fuggito in Libano nel 2011 a seguito della guerra, con il sogno di suonare in Europa. Fabrica viene a conoscenza della sua storia tramite un tweet di Alessandro Gassmann – che lo incontra mentre sta girando un documentario sui rifugiati in Libano e Siria per conto di UNHCR – e lo ospita per una residenza di alcuni mesi.

In questi mesi viene prodotto Sham (“Damasco” in aramaico), un album di otto brani che si ispirano alla sua storia personale. As-suwaida è dedicato alla città natale di Alaa e alle sue montagne ricche di alberi di mele; Bab Toum, il cuore pulsante della vecchia Damasco, ricorda il profumo dei suoi gelsomini; Oriental mosaic è un inno alla musica siriana di un tempo; Time of Change celebra il coraggio del popolo siriano; Alpha è un omaggio alla galleria d’arte della famiglia Arsheed andata distrutta durante la guerra; Waves per non dimenticare il drammatico esodo del popolo siriano; Palmyra in onore dell’antica città distrutta da Isis. Chiude l’album Hope, un moto di speranza per una Siria finalmente libera e in pace.

“Alpha era un luogo d’arte e un caffè creato dalla famiglia Arsheed nel 2006 ad As-suwaida, in Siria”, racconta Alaa Arsheed. “Abbiamo ospitato circa 65 mostre e organizzato 60 eventi culturali di musica, racconto, filosofia, poesia, documentaristica, spesso opera di giovani artisti. Il nostro motto era ‘l’arte è per tutti’. (...) Nel 2011 è scoppiata la guerra e io sono scappato in Libano dove ho cercato di continuare i miei studi al conservatorio. Dopo cinque mesi mi è arrivata una terribile notizia: alcuni gruppi che combattono contro l’arte e la libertà avevano attaccato Alpha e l’avevano distrutta. E avevano anche arrestato mio padre. Sono stato costretto ad abbandonare tutti i miei progetti in Libano e tornare in Siria per far liberare mio padre. Per la nostra sicurezza non abbiamo riaperto Alpha. In realtà non ne eravamo nemmeno in grado, per motivi economici. Così, io e mio fratello siamo andati in Libano a cercare un lavoro, trascorrendo un periodo molto duro. Per sopravvivere ho suonato in molte band, eventi, concerti. Ho insegnato violino ai bambini nei campi profughi e creato una street band a Beirut, nella speranza che il mondo prima o poi si riscopra unito e le divisioni scompaiano”.

Alpha è anche il nome del videoclip realizzato da Christian Coppe, motion graphic designer di Fabrica, per presentare l’album. “Parlando con Alaa Arsheed”, racconta, “sono venuto a conoscenza di Alpha, galleria d’arte, luogo di incontro e cultura creato dalla sua famiglia, distrutto dal regime siriano. Ho trovato molte similitudini con quello che sta succedendo in Medio Oriente e con la distruzione da parte dei miliziani dello Stato Islamico di vestigia del passato come la città di Palmira, il monastero cattolico di Mar Elian, entrambi in Siria, e il Museo di Ninive a Mosul in Iraq. Nel video ho voluto raccontare lo scempio culturale e artistico a cui stiamo assistendo in questo periodo e la follia di radere al suolo non solo il presente, ma anche l’essenza stessa di questi Paesi”. Le clip sono state rielaborate esteticamente con After Effects e appositamente “sporcate”. Tra una demolizione e l’altra appare Alaa Arsheedcon il suo violino, un segno di speranza per un futuro libero da guerre e violenza.

L’opera protagonista della copertina di Sham è Ritratto di Abou al Baraar, combattente dell’Isis di Fares Cachoux, un artista franco-siriano nato a Homs, in Siria, molto impegnato nella causa siriana. Ritratto di Abou al Baraar, combattente dell’Isis è parte della collezione dedicata alla Siria di “Imago Mundi”, il progetto globale di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton.

Fares Cachoux, Ritratto di Abou al Baraar, combattente dell’Isis sulla copertina di Alaa Arsheed, Sham


Alaa Arsheed
Sham
in collaborazione con Jhon Montoya, Geremia Vinattieri e Giacomo Mazzucato
prodotto da Fabrica Musica