Il gruppo di lavoro sulle periferie ispirato dal senatore Renzo Piano è composto da un gruppo di giovani architetti coordinati in qualità di tutor da Ottavio Di Blasi e Marco Ermentini.
G124 al Giambellino
Il progetto di agopuntura urbana voluto da Renzo Piano ha portato G124 a intervenire su un quartiere degradato di Milano lavorando dal basso insieme ai cittadini.
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- 13 novembre 2015
- Milano
Il costo del gruppo di lavoro è coperto dall’appannaggio annuale di Senatore a vita. Ogni anno il gruppo opera su di una città diversa e quest’anno il gruppo ha deciso di dedicarsi al Giambellino, uno dei quartieri simbolo delle periferie milanesi.
L’intervento del G124 mira a sensibilizzare rispetto all’urgenza del tema delle periferie e a dimostrare come, operando dal basso, sia possibile migliorare la qualità dei quartieri attraverso interventi di “rammendo” e piccoli progetti di “innesto”. Questo approccio non ha bisogno di grandi finanziamenti e di grandi progetti di pianificazione: nasce nel quartiere e opera per mezzo di micro‐cantieri partecipati.
La proposta per il quartiere Giambellino comprende quattro punti di intervento e una metodologia già applicata a partire dallo scorso anno. La demolizione del muro sud del mercato – uno dei punti individuati – con l’apertura di un nuovo ingresso e la realizzazione di una pedana esterna per attività sociali è il contributo fisico e simbolico del G124 all’inizio di questo processo di trasformazione, presentato al pubblico con una festa di quartiere il 7 novembre.
Un piano di rammendo dei percorsi e dello spazio collettivo a scala di quartiere che punta a riconnettere con percorsi pedonali e ciclabili le diverse aree del quartiere col Parco di Via Odazio e con le future fermate della Metropolitana. La riapertura dei cortili delle case popolari. Oggi i cortili del quartiere sono spazi chiusi, separati uno dall’altro da una serie di barriere che ostacolano i percorsi ed accentuano il senso di “alterità” e di segregazione dei quartieri ALER rispetto alla città. L’idea è di eliminare le barriere restituendo i cortili all’uso collettivo valorizzandone la bellezza e la qualità ambientale e arricchendoli con servizi a scala di quartiere (sportelli comunali, asili di quartiere, centri anziani, sedi staccate biblioteche, lavanderie). Per fare questo occorrerà ridare a ogni vano scala un suo spazio privato a tutela della privacy degli abitanti.
Ridare al quartiere uno spazio comune pubblico, visto che il Giambellino non ha una piazza. Oggi il parco di via Odazio è un luogo frammentato da recinti che non riesce ad esprimere il suo potenziale di bellezza e fruibilità. Perché il parco possa diventare il luogo della centralità del quartiere è necessario che il verde esistente vengano valorizzato, reso fruibile e liberato dai recinti. Le funzioni pubbliche oggi esistenti nel parco (Laboratorio di Quartiere e Biblioteca) potranno essere potenziate con addizioni edilizie e interconnesse attraverso piccoli cantieri di completamento e rifunzionalizzazione.
L’individuazione di questi temi di progetto è il risultato del lavoro nel quartiere dei quattro giovani architetti G124 che hanno maturato queste propostedando voce alle indicazioni e agli stimoli degli abitanti e delle associazioni operanti sul territorio: un processo dal basso durato un anno che ha avuto l’obiettivo di individuare i punti “sensibili” del quartiere dove intervenire e in cui anche un modesto investimento fosse efficace.
L’utilizzo di sistemi diagnostici avanzati (termografia, analisi chimico‐fisica degli intonaci e delle murature) ha permesso di valutare la sostanziale integrità edilizia di molte delle residenze Aler e ha permesso di valutarne positivamente la opportunità di una ristrutturazione edilizia e tecnologica. Sono state inoltre individuate possibili strategie per la messa a norma degli alloggi e il miglioramento funzionale ed energetico degli edifici. In quest’ottica gli interventi strutturali potrebbero essere affiancati da micro‐cantieri e forme alternative di manutenzione che coinvolgano giovani imprese e artigiani locali. Il G124 ha prodotto su questi temi un manualetto dal titolo “Piccoli consigli per il rammendo: riparare, mantenere e abitare in periferia” che è stato consegnato agli abitanti del quartiere. Il “rammendo” delle periferie potrebbe diventare un nuovo settore economico e una risorsa per la creazione di posti di lavoro e nuove professionalità.