Empower Shack

#119 Vherniner supporta Urban-Think Tank ed ETH Zurich, in collaborazione con Ikhayalami, in un progetto che potrebbe cambiare faccia e destino a uno dei più grandi insediamenti informali in Sudafrica. #salone2015

Nasce dall’incontro tra il presidente di Vhernier Carlo Traglio e il vulcanico Alfredo Brillembourg la decisione del marchio di alta gioielleria di sostenere il progetto Empower Shack, che intende rispondere in modo progettuale alle esigenze abitative delle baraccopoli di Città del Capo: una popolazione di 7,5 milioni di persone e 2.700 abitazioni.

Foto di apertura: Photo Daniel Schwartz/U-TT. Sopra: Carlo Traglio e Alfredo Brillembourg. Photo Nico K. Tucci

Presentato al Fuorisalone, il piano è firmato Urban Think-Tank, lo studio di Brillembourg e Hubert Klumpner, premiati a Venezia nel 2012 per il lavoro su Caracas, con l’ETH di Zurigo e in collaborazione con la ONG Ikhayalami. “Noi non intendiamo imporre nulla”, spiega Brillembourg, “cerchiamo di fare in modo che siano gli abitanti stessi il motore di ricostruzione della città; usando esattamente quello che usano ora: una scatola di acciaio galvanizzato e legno. È importante che siano materiali che conoscono: devono realizzare le case in fretta o non avranno dove dormire la notte”.

Vhernier per Empower Shack

Come si attuerà in concreto l’operazione? Ciascun residente avrà accesso a un sistema di microcredito e sarà quindi coinvolto nel processo di costruzione della propria casa. A questo punto, interviene l’idea semplice e rivoluzionaria di Urban Think-Tank: “Abbiamo pensato di realizzare le abitazioni su due livelli, in modo che fossero stabili anche sulla sabbia grazie a un telaio interno. È un piccolo aiuto tecnico che però cambia tutto”, prosegue Brillembourg. Il piano aggiuntivo, infatti, potrà essere affittato o usato per un’attività commerciale. “In fondo”, prosegue l’architetto americano “l’unico vero tesoro di queste persone è il fazzoletto di terra su cui vivono: in questo modo raddoppieremo il loro capitale”. L’estetica è l’ultimo dei problemi, le case saranno migliorate lentamente, poco per volta.

Empower Shack, interno di un modulo abitativo. Photo Daniel Schwartz/U-TT

“Umanizzare le megalopoli non è una cosa che interessa alle archistar, anche per questo sono rimasto affascinato dal progetto e dalla sua sostenibilità”, spiega Carlo Traglio. Non nuovo a queste iniziative, Vhernier aveva già appoggiato due progetti ad Haiti dopo il terremoto. “Il garante dell’operazione e il nostro punto di riferimento è ora l’ETH di Zurigo, dove Brillembourg insegna, che a sua volta è finanziata nell’operazione a Città del Capo dalla Swiss Re Foundation”, prosegue. “Andrò comunque personalmente a controllare: a giugno, per esempio, per capire dove inizieremo a costruire i primi shack”.

Empower Shack, vista aerea della città di Khayelitsha
Empower Shack, vista di un modulo abitativo. Photo Daniel Schwartz/U-TT
Empower Shack, interno di un modulo abitativo. Photo Daniel Schwartz/U-TT


14–19 aprile 2015
Empower Shack

Four Seasons Hotel
via del Gesù 4, Milano