Domus 987 è in edicola

Il questo numero il Centro amministrativo e Centro congressi in Francia di José Ignacio Linazasoro; LeFrak Center at Lakeside di Tod Williams Billie Tsien Architects a N.Y.; la Fayland House in Gran Bretagna di David Chipperfield Architects. Naoto Fukasawa racconta il suo “progettare senza pensare”.

Nel numero di gennaio l’editoriale affronta il tema del progetto.

Il progetto architettonico per le città europee deve liberarsi dai vincoli normativi che, seppur necessari, non possono essere l’unico modo per approcciare il progettare. Questo mese Domus va in Francia e visita il Centro amministrativo e Centro congressi in Francia di José Ignacio Linazasoro che attraverso la composizione di spazi e rapporti tra nuovi volumi e preesistenze, ricostruisce un’area centrale trasformata nel corso del tempo; a New York dove il restauro di Tod Williams Billie Tsien Architects di Lakeside e l’aggiunta di nuove strutture pubbliche per lo sport e il divertimento offrono l’occasione di far rivivere gli antichi splendori del parco ottocentesco progettato da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux a Brooklyn; poi in Gran Bretagna dove la riconfigurazione del sito diventa per Chipperfield la prima azione di progetto per la Fayland House in Buckinghamshire. Due i progetti di arte che dialogano strettamente col paesaggio: il padiglione progettato dall’architetto siciliano Vincenzo Melluso con la collaborazione dell’artista Erich Demetz che attraverso la luce diventa luogo di meditazione e di contemplazione del paesaggio e il Rabdomante di Mimmo Paladino, collocato sulle pendici del monte Pizzuto che è l’occasione per risarcire il luogo dalla ferita provocata dai lavori di realizzazione di un’importante infrastruttura idrica. Diverse le angolazioni per parlare di design su questo numero: dal racconto di Naoto Fukasawa del suo “progettare senza pensare”, agli scenari che secondo Tonino Paris, direttore del centro interdipartimentale Sapienza Design Research, si stanno profilando al nostro orizzonte quotidiano; al progetto di una nuova carta prodotta da Fedrigoni. La scuola di questo mese è la Aalto University School of Arts, Design and Architecture di Helsinki che tiene insieme in un unico polo universitario diversi ambiti disciplinari che vanno dall’architettura al design e dalle arti ai mestieri, offrendo agli studenti una forte impronta umanistica basata essenzialmente sul fare, mentre la cattedra è quella di Kengo Kuma alla guida del nuovo laboratorio T_ADS creato un anno fa con una la missione di creare interdisciplinarietà, in aperta contrapposizione con l’impostazione tradizionale giapponese, che ha sempre praticato la separazione tra le differenti discipline progettuali. Nell’elzeviro “Il cittadino dimezzato”, Paolo Baratta si chiede quanto l’architettura sia una domanda dei cittadini, a fronte dei poveri risultati concreti nelle città italiane reali. Infine il Feedback ci porta nella Dublino di John Tuomey che invita a percorrerla a piedi.