Luigi Ontani

Dal 3 ottobre la GAMeC di Bergamo ospita “er” “SIMULÀCRUM” “amò”, un’importante personale di Luigi Ontani curata da Giacinto di Pietrantonio.

Figura poliedrica, presente sulla scena artistica dagli anni Sessanta, all’inizio del decennio seguente Ontani inizia a prendere parte e, successivamente, a imporsi nel dibattito artistico contemporaneo con i suoi tableaux vivants: performance vestite o, meglio, travestite; iconografie viventi in cui l’artista – trasformato e mascherato – impersona figure storiche, mitologiche, letterarie e popolari tra cui Pinocchio, Dante Alighieri, Giuseppe Garibaldi, San Paolo di Caravaggio, San Luca del Guercino o I Prigioni di Michelangelo.

La mostra accoglie una selezione di opere fotografiche, frutto dell’intensa ricerca dell’artista bolognese, ritenuta germinale e particolarmente significativa all’interno dello sviluppo della sua produzione.

In apertura: Luigi Ontani, Pinocchio 1972. Fotografia su carta, 85 x 67 cm (con cornice) Collezione privata. Courtesy L'attico di Fabio Sargentini. Sopra: Luigi Ontani, Ecce Homo, 1970. Fotografia a colori su carta, diam. 85 cm (con cornice). Collezione dell’artista, Roma

Ontani sceglie la fotografia quale mezzo che meglio si confà a interpretare la sua opera; uno strumento che documenta le sue performance artistiche, tradotte – appunto – in fotografie dai formati diversi, recuperando una pratica che può essere fatta risalire alle interpretazioni viventi dei vangeli medievali, ai trionfi allegorici rinascimentali e barocchi, nonché ai veri propri tableaux vivants realizzati durante la rivoluzione francese anche da artisti del calibro di Jacques-Louis David e tornata in voga nei salotti della Roma di inizio XX secolo.

Luigi Ontani, San Sebastiano Indiano, Jaipur, 1976. Fotografia acquerellata a mano su carta, 33 x 28 cm. © Galleria Mazzoli, Modena. Foto: Rolando Paolo Guerzoni, Modena

Ontani ricorre alla tecnica fotografica in quanto occasione per sperimentare molteplici possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano, percorrendo così il suo viaggio “transtorico” attraverso il mito, la maschera, il nudo, il simbolo e la rappresentazione iconografica. Reinterpretando situazioni storicamente e/o geograficamente lontane, l’artista fa rinascere le forme di celebri dipinti del passato o del rito, praticando una “poetica dell’essere altrove” che accorcia, al contempo, le distanze tra arte e vita, in cui il corpo dell’artista è sempre il soggetto, recuperando così un tema fondante in tutta la storia dell’arte, a partire dalla tradizione classica.

A sinistra: Luigi Ontani, Annunciazione, 1973. Fotografia su carta. 178 x 108 cm (con cornice). Collezione Emilio e Luisa Marinoni, Lurago Marinone © l'artista. A destra: Luigi Ontani, CiniComico, 2007. Fotografia, versione lenticolare, 220 x 130 cm (con cornice). Collezione dell’artista , Roma

La mostra intende restituire la varietà di questa produzione, mostrando il susseguirsi di performance, d’après quali, tra gli altri, San Sebastiano nel bosco di Calvenzano d'après Guido Reni (1970), Meditazione après de la Tour (1970), DaviDRatto (1974-2008), Déjeuner sur l’ArT (1992); opere come Bacchino (1970), Dante (1972), Pinocchio (1972), Le Ore (1975), Lapsus Lupus (1992), il dittico EvAdamo (1973-2004), e un ciclo indiano che comprende anche una serie di lavori degli ultimi anni.

Il titolo della mostra racchiude in sé un gioco linguistico sulla città che la ospita, Bergamo, da cui l’artista ha eliminato la “B” e la “g”. Le sillabe ottenute sono intervallate dal termine Simulàcrum, riferimento al vero e al non vero, frutto ancora una volta dell’ironia propria di Ontani, caratteristica di tutta la sua produzione artistica.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue – edito da GAMeC Books – che include testi di Giacinto Di Pietrantonio e Laura Cherubini.

Luigi Ontani, <i>GaribalDiOnore</i>, 2003. Fotografia acquerellata a mano su fotografia seppiata, diam. 126 cm. Collezione Alessandra e Paolo Barillari © Courtesy Galleria Lorcan O'Neill
<b>A sinistra</b>: Luigi Ontani, <i>Le ore / I</i>, 1975. Serie di 24, fotografia su carta, 215,5 x 136 x 4,4 cm cad. (con cornice). MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Courtesy Fondazione MAXXI. <b>A destra</b>: Luigi Ontani, <i>Meditazione après de La Tour</i>, 1970. Stampa fotografica a colori su carta, 163 x 106 x 3,5 cm (con cornice). Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo © Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Luigi Ontani, <i>Pure’zza</i>, 1996. Fotografia seppia acquerellata a mano su carta, diam. 109 cm. Collezione Gaetano e Barbara Maccaferri
<b>A sinistra</b>: Luigi Ontani, <i>Olimpo</i>, 1975. Serie di 11. Fotografia a colori su carta, 80 x 50 cm cad. (con cornice). Collezione dell’artista, Roma © Galleria Mazzoli, Modena Foto: Rolando Paolo Guerzoni, Modena. <b>A destra</b>: Luigi Ontani, <i>San Sebastiano nel bosco di Calvenzano d’après Guido Reni</i>, 1970. Fotografia a colori su carta, 100 x 70 cm (con cornice). Collezione privata. Courtesy L’attico di Fabio Sargentini
Luigi Ontani, <i>VanITA</i>, 1997. Fotografia acquerellata a mano su carta, diam. 126 cm (con cornice). Collezione dell’artista, Roma
<b>A sinistra</b>: Luigi Ontani, <i>Dante</i>, 1972. Fotografia a colori su carta, 85 x 67 cm (con cornice). Collezione privata. Courtesy L'attico di Fabio Sargentini. <b>A destra</b>: Luigi Ontani, <i>EvAdamo</i>, 1973-2004. Fotografia, versione lenticolare, 220 x 120 cm (con cornice). Collezione dell’artista, Roma


dal 3 ottobre 2014 all’11 gennaio 2015
Luigi Ontani
“er” “SIMULÀCRUM” “amò”

a cura di Giacinto Di Pietrantonio
GAMeC
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53
Bergamo