Nel corso della cerimonia tenutasi a Derry~Londonderry, UK City of Culture 2013, in collaborazione con la Tate di Londra, è stato assegnato a Laure Prouvost il Turner Prize 2013.
Turner Prize: Prouvost
Laure Prouvost è stata nominata vincitrice del prestigioso Turner Prize per la sua video installazione Wantee, omaggio a un nonno fittizio ispirato a Kurt Schwitters.

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- 17 dicembre 2013
- Derry~Londonderry
La giuria ha scelto la sua opera Wantee per la complessa e coraggiosa combinazione di immagini e oggetti profondamente ambientati. Costruita sulla memoria personale, l’installazione unisce realtà, finzione, storia dell’arte e tecnologia moderna.
Usando la tecnica del film in modo contemporaneo, Prouvost porta lo spettatore in un mondo intimo, facendo al tempo stesso riferimento allo streaming tipico dell’era post-internet. La commissione ha giudicato l’opera capace di andare molto oltre l’associazione iniziale con la mostra di Schwitters allestita alla Tate Britain.

Negli ultimi anni, Laure Prouvost ha prodotto film e installazioni caratterizzati da molteplici livelli narrativi, linguaggi frammentati e interruzioni surreali. Le sue storie, seducenti e disorientanti, giocano sottilmente con la capacità del pubblico di farsi assorbire completamente da un singolo racconto. L’approccio anticonvenzionale con il testo, il montaggio, i fondamenti e l’immaginario del cinema, crea un linguaggio visivo particolare che instaura un dialogo continuo tra i mezzi artistici e la storia dell’arte, del cinema e della letteratura.
Nel 2013 Prouvost ha completato due ambiziose installazioni, Wantee e Farfromwords. Entrambe si svolgono in ambientazioni accuratamente allestite, popolate da pitture, sculture e testi, ciascuna ancorata a un video eloquente. L’ambientazione densa costruita dall’artista incoraggia gli spettatori a esplorare lo spazio che li circonda, introducendoli profondamente nell’opera attraverso la voce fuoricampo, segno distintivo dell’opera di Prouvost, che si rivolge direttamente al pubblico, come se l’installazione fosse stata concepita appositamente per ogni persona che ne fruisce.
Wantee è stato girato al Grizendale Arts di Lawson Park: il set è costituito da una capanna di fango allestita con le opere del suo nonno fittizio, l’artista concettuale e grande amico Schwitters, già apparso nella precedente performance More from my lost grandfather (2011) e nel film The Artist (2010). Il titolo e le tazze di Wantee sono un omaggio alla fidanzata di Schwitters, soprannominata Wantee per il suo frequente domandare “want tea?”. Il video rivela gli elementi contraddittori dell’opera di Schwitters: Merz, opera che lo ha reso noto, e i paesaggi e ritratti tradizionali che ha prodotto durante tutta la sua vita.
Un tour vertiginoso nella capanna del nonno illustra il destino poco glamour della sua opera e evoca interrogativi sulla differenza generazionale e sull’eredità artistica. Molte delle opere d’arte e degli arredi utilizzati nel video sono rappresentati nell’installazione di una sala da tè esposta nella mostra “Schwitters in Britain” alla Tate Britain.
Farfromwords è un’installazione che sovrappone linguaggio, immagine, video e scultura. L’opera è stata realizzata durante un soggiorno di sei mesi a Roma, parte della commissione del Max Mara Art Prize per le mostre presso la Whitechapel Gallery di Londra e la Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Questo lavoro in due fasi è ispirato al piacere estetico e sensuale del soggiorno in Italia. All’interno di una grande struttura cilindrica, il film Swallow è circondato da immagini della vegetazione mediterranea, di corpi femminili e di scie azzurre.
Fino al 5 gennaio 2014
Turner Prize 2013 Exhibition
Building 80/81, Ebrington
Derry~Londonderry, Irlanda del Nord