Un forte disavanzo nel bilancio 2011 la mancata approvazione di quello preventivo del 2012: dallo scorso aprile, il MAXXI è posto sotto commissariamento da parte del ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed è subito crisi con la Fondazione. Una crisi di fiducia, in primo luogo, e poi una crisi di comunicazione: la Fondazione apprende la notizia dalle agenzie di stampa, e non è chiaro se i motivi del commissariamento siano relativi alla sola gestione economica.
All'inizio di maggio, il presidente Pio Baldi rassegna le sue dimissioni insieme al vicepresidente e ad alcuni consiglieri di amministrazione.
Ma la questione – come spiega Francesco Garofalo nel suo Op-Ed – è complessa, culturale, e politica.
Può un ministero commissariare un museo che, con i suoi tagli lineari ai finanziamenti, ha contribuito a mettere in crisi?
Ma, più in generale, in che misura uno Stato deve sostenere i suoi musei? In Europa, questa misura ha spesso dimensioni molto più ingenti che in Italia, sia in percentuale, sia in quanto a dimensione assoluta dei finanziamenti. L'Italia è un sistema a parte?
Il MAXXI è mai riuscito, finora, a essere all'altezza del suo ruolo?
Cosa dovrà cambiare, in futuro?
In apertura: MAXXI, foto di Iwan Baan.
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MAXXI in crisi: il sonno della ragione genera mostre?
La crisi tra MAXXI e ministero per i Beni e le Attività Culturali è una questione complessa, culturale, e politica. Può un ministero commissariare un museo che, coi suoi tagli ai finanziamenti, ha contribuito a mettere in crisi? Il dibattito è aperto.
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- 31 maggio 2012
- Roma