La mostra all'Archivio Sacchi, a cura di Simona Bordone, è l'esito di un work in progress iniziato da Wurmkos
nel 2010, che nasce dall'idea
dell'autoritratto e della coesistenza, entrambi pensati come liberi da preconcetti e schemi.
Esposta la prima volta alla galleria San Fedele nel 2010, la mostra aveva visto la partecipazione di diversi gruppi
di persone – scuole, comunità di persone con disagio psichico – ma anche di singoli –
artisti, curiosi, critici, docenti, ragazzi: una rete potenzialmente infinita distesa sul mondo.
Il laboratorio tenuto da Pasquale
Campanella, Filippo Ballarin e Chiara Luraghi nella Scuola Media Don Milani
di Sesto San Giovanni, da ottobre 2011 a marzo 2012, con una nuova serie di figure, continua e amplia il progetto di Wurmkos.
Nel laboratorio, sono state coinvolte tre classi e un gruppo di docenti.
Come spiega Pasquale Campanella: "Wurmkos Figure mette insieme persone con vissuti diversi,
una moltitudine di sagome umane che formano un popolo dissidente, manifestano
con la propria presenza un atto di resistenza in cui non è possibile non fare una scelta.
La scelta non è perentoria, non si cristallizza su convinzioni assolute, non è un modello,
non ha una direzione ma crea un disturbo, una stonatura alla realtà controllata
per dare luogo a flussi di relazione. Nei laboratori non c'è nessun controllo estetico
del progetto, le figure semplicemente prendono posto, l'una accanto all'altra; si esprime
così quell'aspetto della vita che la distruzione dello spazio sociale ha cercato di isolare
e soffocare. Questo approccio costituisce, in generale, e in particolare nella scuola,
la creazione di uno spazio aperto che privilegia le relazioni".
Wurmkos Figure
Nella nuova tappa del progetto di Wurmkos sul tema dell'autoritratto e della coesistenza, i lavori degli studenti di una scuola media occupano tutto lo spazio dell'Archivio Giovanni Sacchi.
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- 25 maggio 2012
- Sesto San Giovanni
Le figure prodotte dagli studenti hanno preso posto in tutto lo spazio dell'Archivio Giovanni Sacchi: nel laboratorio, nelle vetrine, nello spazio espositivo. Si crea così una nuova e inedita sinergia con i materiali conservati dall'archivio – modelli di design e di architettura, fotografie, disegni e documenti, oltre ai macchinari e alle attrezzature. Le figure, a volte fragili come istantanee o corpose e stabili, 'abitano' un luogo per sua natura fermo, vivificandolo con una nuova possibile lettura. A Bianco-Valente, la nota coppia di artisti, è stato chiesto di "animare le figure". "Ragionando sullo spirito della mostra all'interno della quale sarebbe stato mostrato il nostro contributo video, abbiamo voluto mettere insieme tutte le figure esaltando i concetti di ludicità, complessità, moltitudine e soprattutto di interazione fra le persone", spiegano. Il loro lavoro è parte integrante della mostra.
Una scelta delle figure è diventata il soggetto di manifesti affissi nel centro della città di Sesto San Giovanni. Questi manifesti, che occupano spazi di solito riservati a comunicazioni pubblicitarie e perciò guardati con indifferenza, ambiscono a riportare nello spazio pubblico riflessioni sulla comunicazione e a suggerire le innumerevoli possibilità di interazione tra persone, oggetti e azioni che formano un contesto sociale.
Fino al 29 giugno 2012
Archivio Giovanni Sacchi
via Granelli 1, Sesto San Giovanni (Milano)
da martedì a domenica: 10.00 –18.00; lunedì chiuso
Wurmkos è un laboratorio di arti visive creato nel 1987 da Pasquale Campanella e dalle persone con disagio psichico utenti della Cooperativa Lotta contro l'Emarginazione di Sesto San Giovanni (Milano).