Lo studio Ghigos ideas invita un urbanista e un paesaggista a progettare insieme una città di oggetti che, di passo in passo, vi prenderà per la gola.
Una città di oggetti, un paesaggio "a portata di mano": un tavolo che accoglie come emergenze degli iconici oggetti-monumento (o
sono forse edifici in miniatura?).
In un continuo gioco tra scale diverse e rimandi tra architettura e design, tra dimensione urbana e domestica, l'allestimento del piano
si confonde con un grande plastico architettonico.
Di nuovo, ma con leggerezza e ibridando le parti, ci muoviamo "dal cucchiaio alla città"... perché, qui, "il cucchiaio È la città"!
Guardare un tavolo e trovarlo "urbanizzato"... Vedere una saliera e scoprirla "abitata"...
Sono i nostri occhi a dare valore alle cose, ma basta uno schermo che faccia da filtro per portarci oltre l'abitudine.
È il punto di vista che cambia la realtà e ci fa sperimentare una surreale passeggiata tra gli oggetti, che perdono così la loro valenza
puramente funzionale e si scoprono "altro": sono parti di un mondo solo apparentemente paradossale, diventano scrigno delle nostre
emozioni. Ci si può dunque scoprire a scalare un tagliere, a osservare un bricco in attesa della sua improvvisa eruzione, o pronti a
tuffarsi in un vassoio in cui, fortunatamente, l'acqua non sarà mai troppo alta...
Non ancora consumatori, né semplici possessori, ci ritroviamo custodi di simulacri che definiscono un nuovo orizzonte urbano.
Dall'angolo di-vino alla foresta del gusto, il tradizionale zoning si riscopre a matrice culinaria, per assecondare tutti i sapori urbani...
la toponomastica diventa così narrativa. Simbolo e metafora.
Una città di oggetti
Lo studio Ghigos Ideas presenta al Salone il progetto Apparecchiare la città: un tavolo che accoglie iconici oggetti-monumento, in un continuo gioco tra scale diverse e rimandi tra architettura e design, tra dimensione urbana e domestica.
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- 02 aprile 2012
- Milano
Nel mezzo, gli Stuzzicanti invadono il tavolo e, come una foresta in miniatura, definiscono lo sky-line nelle cui radure svettano piatti
come case, pentole che simulano piazze o macinapepe che appaiono grattacieli contemporanei dai prospetti sfaccettati.
Dalla caffettiera che "sbuffa" al Castello à la carte per uno spuntino in equilibrio, dal tagliere che ruba le lacrime al cono gelato
"antigoccia", fino ai bicchieri che misurano la "febbre di vino" e al ceppo di formaggi da scalare, esporremo una collezione che
ragiona attorno al tema del cibo, sempre offrendo un punto di vista "laterale" sugli oggetti, alla ricerca di quello scarto progettuale
che ci permetta di ricodificarne usi, simbologia, significati e ritualità.
Il progetto nasce dalla collaborazione con Lago Maggiore Casalinghi, Camera di commercio del VCO e la sua azienda speciale
Fedora.
17 – 22 aprile 2012
Apparecchiare la città
Temporary Museum for New Design 2012
Sezione Discovering
via Tortona 27, Milano