Alla fine degli anni '50, a Catania, è stata sventrata un'area di
240.000 metri quadrati di centro cittadino, e in buona parte non è mai
più stata ricostruita. L'operazione di risanamento del quartiere di
San Berillo era stata progettata e realizzata dalla Società Generale
Immobiliare, presieduta dal nipote di Papa Pio XII, Marcantonio
Pacelli. Nel 1964 l'ingegnere Giuseppe Mignemi, che per questo fu
imprigionato e tenuto in isolamento per 36 giorni, denunciò una truffa
ai danni del Comune di Catania valutabie in circa 30 miliardi di lire
dell'epoca.
I trentamila abitanti di quella città al centro della
città vennero forzatamente evacuati. Per loro furono costruiti alloggi
in una periferia priva di servizi. Una parte grandissima di quegli
uomini perse il lavoro. Su quel popolo di diseredati si sperimentò la
prima e più vasta operazione di clientelismo di massa della storia del
dopoguerra italiano.
Furono assunti in massa negli ospedali, negli
enti pubblici comunali e provinciali, trasformandoli da artigiani,
commercianti e operai che erano, in infermieri, portantini, mondezzari
al servizio dei giochi di potere dei politici di turno. Il loro
passaggio da lavoratori a clientes determinò il degrado civile ed
economico di Catania che da Milano del Sud si trasformò, nell'arco di
dieci anni, nella città con il più alto tasso di delinquenza minorile
d'Europa.
Ballata per San Berillo è un viaggio psichedelico nelle viscere di Catania. Grazie alla regia di Elio Gimbo, ripercorriamo al Teatro Coppola la storia della città e della mutilazione del suo quartiere più popolare.
Ballata per San Berillo
Giovedì 26 gennaio 2012, ore 21.00
Teatro Coppola
Via Vecchio Bastione 9, Catania
Ballata per San Berillo
Questa sera, al Teatro Coppola, va in scena uno spettacolo sulla storia controversa del quartiere catanese di San Berillo
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- 26 gennaio 2012
- Catania