La Reggia di Venaria è stata inaugurata nell'ottobre del 2007 con una grande mostra sull'arte,
sulla magnificenza e sulla storia dei Savoia.
La mostra rappresentava una tappa importante del percorso di recupero dell'intero
complesso e allo stesso tempo una soluzione temporanea di allestimento delle sale auliche
consegnate dalla storia in molti casi prive di apparati decorativi e di arredi.
A tre anni di distanza gli ultimi restauri sono giunti a compimento ed è stato necessario
ridefinire un percorso di visita permanente e il ripensamento di alcuni servizi aggiuntivi.
I progetti presentati riguardano la realizzazione di due servizi strettamente connessi al nuovo
percorso di visita: la Caffetteria, con annesso il Gabinetto Giapponese, e il Bookshop/Emporio.
Caffetteria degli Argenti
di Salvatore Simonetti, Stefano Faletti, Loredana Iacopino
La caffetteria, precedentemente situata al piano interrato della reggia, è stata ubicata nelle
sale del piano terra del torrione garoviano al termine della Galleria grande e con affaccio
diretto sui parterre del giardino juvarriano. Le sale appartenevano all'Appartamento della
Duchessa di Savoia.
L'ambiente è stato pensato come oggetto di mediazione e non di interruzione del percorso di
visita. Gli spazi dedicati, oltre alle dotazioni necessarie allo svolgimento del servizio, ospitano
anche oggetti preziosi e opere d'arte in continuità narrativa con gli allestimenti delle sale
precedenti.
L'allestimento ha volutamente rifiutato scelte mimetiche rispetto sia al contesto sia a
presunte ricostruzioni degli ambienti.
Quinte monocromatiche, in analogia ai tessuti di rivestimento delle sale del percorso di visita,
hanno ridisegnato lo spazio interno della sala ricostruendo uno spazio virtuale, una scatola
contenitore, per ospitare le dotazioni necessarie alla caffetteria e le opere esposte.
L'impostazione geometrica del contenitore è volutamente inclinata rispetto alle pareti
esistenti per segnarne in modo più evidente l'inserimento che mantiene intatte e visibili le
preesistenze decorative della sala.
Unico elemento di forte caratterizzazione è il banco di mescita, realizzato con pannelli di vetro
e fibra di rame che fa da contrappunto alla ricca vetrina degli argenti.
Lo spazio di sosta e dedicato al consumo si dilata sia verso l'esterno, con il dehor realizzato
sulla terrazza del parterre juvarriano, sia all'interno con le sale riallestite del Gabinetto
Giapponese.
La Reggia di Venaria
A tre anni di distanza dagli ultimi restauri, è stato necessario ridefinire per l'intero complesso un percorso di visita permanente e il ripensamento di alcuni servizi aggiuntivi.
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- 21 ottobre 2011
- Venaria Reale
Gabinetto Giapponese
di Salvatore Simonetti, Stefano Faletti
Nell'ottica del riallestimento del percorso di visita della Reggia di Venaria le sale
dell'Appartamento della Duchessa di Savoia sono state destinate ad accogliere i servizi di
caffetteria e ristoro.
La sala adiacente alla caffetteria, già boudoir di Maria Antonia Fernanda, era uno dei quattro
gabinetti cinesi creati nel 1753/55 e smantellati cinquant'anni dopo.
Attualmente, una parte di questi pannelli in lacca, sono inglobati nel Salotto Giapponese del
Quirinale a Roma, allestito nel 1888 assemblando pannelli provenienti anche da altre
residenze.
Il riallestimento della sala come spazio di sosta della caffetteria è partito dal presupposto di
ricostruire l'atmosfera originaria dell'ambiente.
Riconosciuti all'interno del salotto giapponese del Quirinale i pannelli in lacca appartenuti a
questa sala è stata condotta un indagine ortofotografica a grande risoluzione per poter
riprodurre tali pannelli il più fedelmente possibile.
Per la loro ricostruzione sono stati utilizzati speciali pannelli in policarbonato illuminati da
strisce di led sui bordi. I pannelli utilizzati, in grado di trasmettere la luce in modo uniforme
sulla superficie stampata, non hanno richiesto una retroilluminazione riducendo al minimo lo
spessore dei pannelli stessi e limitandone l'impatto sulle pareti. L'effetto luminoso è
amplificato per contrasto dal rivestimento scuro delle pareti realizzato con una garza di
cotone nero.
Bookshop/Emporio
di Loredana Iacopino
Il bookshop trova sede nella Galleria ideata dall'architetto Benedetto Alfieri nella seconda
metà del Settecento, quale collegamento fra le emergenze architettoniche immaginate da
Filippo Juvarra (cappella di Sant'Uberto, Citroniera e Scuderia Grande).
L'ambiente costituisce oggi, con la conclusione del recupero dell'intero complesso e delle sue
pertinenze, un punto nodale dei percorsi di visita e degli accessi alle diverse sezioni di visita:
Museo della Reggia; Centro espositivo della Citroniera e Scuderia Grande; Giardini attraverso
il Gran Parterre Juvarriano; direttamente dall'esterno attraverso il Cortile delle Carrozze.
La riorganizzazione dei percorsi di accesso, la necessità di ampliare l'offerta di vendita, il
ripensamento delle modalità di fruizione di questo servizio da parte dei visitatori sono alla
base del progetto di riallestimento del bookshop.
L'area, nella nuova sistemazione, è concepita soprattutto come momento di relax e di
approfondimento della visita alla Reggia e, per il pubblico che accede direttamente
dall'esterno, quale momento di "pre-lettura" del percorso di visita.
Il materiale in vendita può essere consultato dal pubblico come all'interno di una biblioteca
dove gli espositori diventano comodi divani su cui si può trascorrere del tempo da dedicare al
relax e alla lettura.
Gli arredi sono stati concepiti per non compromettere la lettura architettonica e la percezione
visiva di insieme della Galleria in cui sono collocati. La scelta dimensionale delle strutture
privilegia, infatti, l'orizzontalità in modo da non superare in altezza quella esistente delle
zoccolature dell'apparato decorativo architettonico. Per gli espositori di maggiore altezza
sono state recuperate le nicchie esistenti all'interno dell'ambiente. La Galleria diventa, inoltre,
occasione per esporre testimonianze fotografiche degli ambienti interni ed esterni della
Reggia.