L'idea di design performance nasce con l'obiettivo di riflettere sul limite tra arte e design, tra pensiero e messaggio, tra emozione ed oggetto.
"Costruire" un ponte immaginario, fatto di pasta al pomodoro e basilico, diventa l'obiettivo per collegare l'esposizione d'arte e il prodotto in serie.
Chi vive l'esperienza, incontra tre tele in cotone stampato in blu ciano: LIFE, LOVE, TEARS.
La prima, imbevuta di caffè, rappresenta una vecchia moleskine, la seconda, imbevuta di sugo al pomodoro e basilico, un esausto tubetto di dentifricio, la terza, imbevuta nel vino rosso, un cerotto usato.
Contemporaneamente vengono offerti piatti di pasta. I piatti sono monouso realizzati in 100% cellulosa riciclata, sul fondo dei quali sono timbrate 3 immagini differenti.
Il rito del mangiare si sorprende o spaventa quando l'inchiostro blu macchia la pasta e spinge alla scoperta
dell'immagine sul fondo: un'illibata moleskine, un intonso dentifricio e un cerotto ancora da utilizzare.
L'inchiostro è commestibile. Il cuoco? Il designer.
Paris Eat's Design
Il nuovo LagoStore di Parigi ha aperto i battenti con una performance live del designer Gio Tirotto.
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- 15 settembre 2011
- Parigi
Esposizione
Tela 1: LIFE, inchiostro su cotone e caffè
Tela 2: LOVE, inchiostro su cotone e sugo al pomodoro e basilico
Tela 3: TEARS, inchiostro su cotone e vino rosso
Prodotto
Piatti in 100% cellulosa riciclata, timbro con inchiostro commestibile
Timbro 1: Moleskine, LIFE
Timbro 2: Dentifricio, LOVE
Timbro 3: Cerotto, TEARS
06.09.2011 @ LAGOSTORE Paris Sentier
8, Rue de Clèry, Parigi
Gio Tirotto nasce nel 1981 a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza). Nel 2007 si laurea presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano. Nel 2003 collabora nel product design con lo Studio di architettura&design Albino Vescovi. Dal 2004 è designer free lance e cura il design di prodotto, interni, comunicazione e contract con lo Studio di architettura Caneva _Conca di Milano. Nel 2009 collabora con Diego Grandi. Affronta progetti di grafica, prodotto, interni, allestimento e non solo. Considera il designer un ponte tra il pensiero e il messaggio, obiettivo imprescindibile del suo linguaggio artistico.