L’innovativa modalità progettuale, scelta per la riqualificazione a La Spezia di Piazza Verdi, nasce dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e P.A.A.L.M.A. (Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale). Le due istituzioni hanno unito le loro forze alla ricerca di un approccio progettuale nel quale l’opera dell’artista e dell’architetto si integrino, creando, fin dalla fase progettuale, un’unica dimensione.

Il concorso per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Verdi è stato voluto dal Comune di La Spezia per il recupero di una piazza storica della città (caratterizzata dalla presenza del palazzo delle Poste di Angiolo Mazzoni (1932) con, al suo interno, i mosaici di Fillia e Prampolini) che, nel corso degli anni, aveva perso le sue caratteristiche originarie.

Tra gli 89 progetti arrivati, la commissione, formata da Alessandro Mendini, Giacinto Di Pietrantonio, Gianni Bolongaro, Emilio Erario ha scelto il progetto presentato da Giannantonio Vannetti di Firenze (con Christian Baglio, Elena Ciappi, Claudio Dini, Franca Cecilia Franchi) che ha collaborato con Daniel Buren, con la seguente motivazione: “Il progetto è impostato su una veramente ben avvenuta integrazione fra il lavoro dell’artista e quello dell’architetto. Questa integrazione tra i due metodi creativi – che era il presupposto fondamentale di questo concorso – è perciò avvenuta e ben riuscita. Il sistema spaziale proposto ed evidenziato dall’intervento artistico esprime un’attenzione a tutte le istanze urbane e alle varie geometrie che raccordano le due parti della città. Gli assi urbani sono studiati e risolti con molta attenzione. Il gioco stereometrico, di carattere classico, è bene integrato alla storia architettonica della piazza e propone anche, un microclima del verde e dell’arte che trasforma il sito in un giardino gradevole di segni e di volumi. Anche le proposte di polifunzionalità sono valide ed approfondite, ed aperte ad interpretazioni da parte della cittadinanza. Il progetto, tra l’altro, permette una divisione in fasi di lavori, corrispondente alla necessità di trasformazione progressiva del traffico e ad eventuali semplificazioni e diverse soluzioni esecutive, senza modificarne la concezione generale”.