In una location un po' defilata rispetto ai centri nevralgici del Fuori Salone, ma decisamente suggestiva, in via Alserio 22, la selezione di Droog.
Il gruppo olandese presenta "House of furniture parts" di Studio Makkink & Bey, uno sviluppo del progetto Stairhouse presentato nel nuovo negozio di New York. Jurgen Bey lo descrive come "un sistema che inizia dalla visione del designer, ma che cresce nella cultura del luogo dove viene prodotto e" - aggiunge il designer olandese - "proprio per questo mi incuriososce immaginare come sarà tra cinque anni.
Inoltre il nuovo lavoro di FormaFantasma (Andrea Trimarchi & Simone Farresin), Chris Kabel, Studio Nacho Carbonell, Luc d'Hanis & Sofie Lachaert e NL Architects (MIchael Schoner), Nadia Pedreschi, NEXT Architects e Minale-Maeda.
Nelle immagini, dall'alto:
Vista dell'allestimento con al centro la "House of furniture parts" di Studio Makkink & Bey: arredamento e magazzino sono uniti in un unico elemento. I progetttisti sono partiti da pannelli standard di legno stratificato e, grazie a tagli eseguiti con macchine a controllo numerico, hanno creato una casa in miniatura che può essere ospitata all'interno di strutture più grandi, di uffici, studi o loft.
Tool inlays e Clock inlays di FormaFantasma - Andrea Trimarchi & Simone Farresin: serie realizzata con pannelli di compensato grezzo sui quali sono incorporati intarsi dalle forme intricate che ne trasformano completamente la natura povera. Mentre nel tavolo gli intarsi prendono la forma degli strumenti utilizzati per fabbricare il tavolo, nel concept dell'orologio una economica sveglia è custodita in un più prezioso contenitore intarsiato.
Seam chair & bench di Chris Kabel: un'evoluzione del prodotto che il designer americano ha sviluppato per il progetto Dry Tech III di Droog. La sedia e la panca sono fatte di un tessuto economico utilizzato normalmente per imballaggi industriali che viene cucito per assumere la forma dell'oggetto.
Skin di Studio Nacho Carbonell.
Chroma key di Minale-Maeda, si presenta come un set di imbottiti in tessuto blu, ma la coppia italo giapponese utilizza la tecnica cinematografica che consiste nel rimpiazzare lo sfondo blu con una scenografia digitale in tempo reale così che i mobili sembrano appartenere al mondo della finzione.
Vai a Speciale MilanoSalone09
Droog - House of furniture parts
View Article details
- Giulia Guzzini
- 23 aprile 2009