Un vivaio in carcere

Un vero e proprio vivaio, 10.000 metri quadri di terra e due grandi serre coperte dispersi tra le palazzine che ospitano i detenuti del carcere di Bollate, alle porte di Milano, e l’entusiasmo contagioso di Susanna Magistretti: questa è Cascina Bollate. Una cooperativa sociale nata nel dicembre del 2007 in cui giardinieri liberi e detenuti lavorano insieme, regolarmente assunti e retribuiti, con l’obiettivo, al pari delle altre cooperative che hanno sede nel carcere, di abbattere il rischio di recidiva, favorendo quindi il reintegro nella società alla fine della pena.
Fiore all’occhiello per la situazione italiana, la Seconda Casa di Reclusione di Milano – Bollate è nata nel 2000 e dal 2002 è diretta da Lucia Castellano che, muovendosi all’interno dell’ordinamento penitenziario, l’ha aperta alla custodia attenuata che consente ai detenuti libertà di movimento e di organizzazione della propria giornata all'interno del carcere. “L’obiettivo è l’occupazione completa e in questo momento”, dice con orgoglio la Castellano, “500 su 700 reclusi sono occupati”. Così i detenuti, nonché soci ordinari di Cascina Bollate, lavorano ogni giorno nelle serre, partecipano alle fiere di giardinaggio esterne vendendo le piante coltivate e aprono al pubblico il negozio che si trova nel piazzale d’ingresso del carcere, davanti al giardino didattico, dove si vedono in forma adulta le piante che si possono acquistare in vaso.
In questo particolare clima Susanna Magistretti ha sviluppato insieme a Anna Peyron, dell’omonimo vivaio, e Secondino Lamparelli, dell’azienda Reviplant, Orto in Piedi e Orto Seduto, due dispositivi che consentono di coltivare in pochissimo spazio fiori e verdure. Verranno presentati durante il Salone del Mobile nello spazio di Bruno Rainaldi – Entratalibera (C.so Indipendenza 16).
Il primo è un pannello verticale di substrato fertile rivestito con fibra di cocco, alto 2 metri e largo 1,20 cm in cui insalata, pomodori ciliegini, basilico e prezzemolo crescono in una piccola tasca di terra. Con lo stesso principio è fatto anche Orto Seduto, un cubo di rete metallica di 50x50x50 cm che si può utilizzare come un posto in cui sedersi oppure si può riempire completamente di piante. Giulia Guzzini

Il negozio del carcere è aperto al pubblico il mercoledì e venerdì dalle 14,30 alle 18,00 e il sabato dalle 10 alle 12,30.

Photo Credits: Matteo Carassale

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