PALAZZOLO SULL'OGLIO (BRESCIA)
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea
Via Matteotti, 53 - Palazzolo sull'Oglio (Brescia)
12 dicembre 2008 - 12 marzo 2009

La scultura in gres, anche a distanza di anni, emana un fascino tellurico che è difficile non porre in relazione all'alchimia dei quattro elementi fondamentali (la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria, materiali primi della ceramica).
Nanni Valentini è stato un maestro (purtroppo scomparso improvvisamente nel 1985) che ha saputo tradurre quel fascino in arte, nel solco di una tradizione di scultura che da Fontana, attraverso i fratelli Pomodoro, giunge fino a Mattiacci, senza mai cadere nella spettacolarità e nel vizio intellettuale dell'arte concettuale.
Scriveva Valentini che il suo lavoro "è sempre stato un rimbalzo continuo fra la pittura e la ceramica. Si potrebbe dire tra l'apparenza e la certezza o tra il visibile e il tattile".
In anni in cui è facile dimenticare, la mostra alla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporeanea intende riproporre un percorso attraverso l'opera dell'artista: dai primi vasi degli anni Cinquanta premiati a tutte le esposizioni di ceramica (da Faenza alla XI Triennale di Milano) alle installazioni in gres di richiamo mitologico tipiche degli anni Settanta, alle note 'Case', che Valentini intendeva come dimore transitorie di un angelo, ai 'frammenti' delle ultime sculture del ciclo della 'Deriva', che ripensano i fondamenti del linguaggio, alludono alla nozione di attesa e di pausa in uno spazio in cui l'invisibile unisce tutti gli elementi determinando una continuità.

Paolo Campiglio
curatore dela mostra

DALL'ALTO:
Nanni Valentini, La Casa dell'Angelo, 1982-84, grès, 51x43 cm, ciclo Le case di Barcellona. Foto di Paolo Vandrasch

Nanni Valentini, La Deriva, il sole, 1982-83, grès, 120x120 cm ca. Foto di Paolo Vandrasch

Nanni Valentini, L'Annunciazione, 1983-84, terracotta, h. 200 cm

Nanni Valentini, 'Intervento sul paesaggio', 1978. Ritratto di Silvio Fiorillo

Nanni Valentini con Roberto Sanesi alla Galleria Milano, 1976