Dopo Michele De Lucchi, Massimo Iosa Ghini si confronta
con un progetto di interni per le Poste Italiane. Si tratta di
un progetto pilota, di cui l’architetto bolognese ha
inaugurato recentemente il primo esempio: l’agenzia 62,
all’interno della cità universitaria La Sapienza di Roma.
I tempi sono cambiati sicuramente: soprattutto se ci
ricordiamo gli uffici postali del passato. Negli spazi del
presente, invece, ogni elemento è pensato per guidare
intuitivamente gli utenti: toccando gli schermi interattivi, si
possono ottenere informazioni utili su prodotti e servizi.
Anche in considerazione del fatto, che le Poste Italiane
forniscono prestazioni nuove quali Posteself, un punto
automatizzato attraverso il quale si possono eseguire tutte
le operazioni, tradizionalmente svolte allo sportello, in
completa autonomia.
Ed è così che Iosa Ghini modella lo spazio come fosse
“un’esperienza nuova e sensoriale”: curve concave e
convesse, opache e trasparenti ma trattatate con una
tessitura in bianco. I colori sono quelli tradizionali, il giallo
e il blu, ma sono arricchiti dal bianco: lucido, quello dei
pannelli curvilinei, o opaco, quello dei controsoffitti bucati
da grandi punti luce circolari.
Laura Bossi
Le Poste Italiane si rinnovano
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- Laura Bossi
- 27 ottobre 2008