di Edoardo Cimadori

Bregenz, Austria: si inaugura la stagione artistica autunnale con una colossale mostra presso la Kunsthaus a Bregenz: è Jan Fabre l'artista invitato a concludere un ciclo di quattro esibizioni dedicate all'arte contemporanea (Maurizio Cattelan, Carsten Holler, Richard Serra i precedenti).
Curate tutte e quattro da Eckhard Schneider (alla sua ultima mostra presso il museo di Bregenz prima di trasferirsi a Kiev), queste mostre esaltano l'arte contemporanea in un contesto unico come la Kunsthaus Bregenz progettata dall'architetto Peter Zumthor.

Jan Fabre ci porta in un viaggio nel corpo umano, attraverso mente, ricordi e progetti. Cinque livelli (l'intero edificio della Kunsthaus) in cui vivere in assoluto silenzio le vorticose e sensazionali emozioni dell'artista: a ogni piano corrisponde una parte del corpo piedi, sesso, stomaco, cuore, cervello.

Dai piedi che spuntano dal soffitto dei sotterranei fino arrivare all'artista-lillipuziano che scava in un cervello gigante al terzo piano; al pian terreno una scultura in dimensioni reali di Jan Fabre il quale esplode letteralmente come una fontana, tutta la sua creatività attraverso il proprio sesso; lo stomaco al primo piano, attraverso le sofferenze impartite dai colonizzatori belgi sotto il regno di Leopoldo II (1835-1909) e rappresentate dalla figura di un cadavere congolese spuntato dal soffitto della Mirror Room del palazzo reale a Bruxelles qua riportato in una sua porzione di dieci metri; al secondo piano, due altari costruiti con 3000 ossa di vetro e teschi, sormontati da due cuori di ossa umane a rappresentare un'utopistica realtà senza sangue. Una gigantesca testa umana affiora in un campo di battaglia nell'ultimo piano, Jan Fabre in piedi su di essa scava fino al cervello dove trovare e liberare nuove idee e sogni.

La mostra rimarrà aperta fino al 25 Gennaio 2009. Da non perdere.