Tutte quelle volte che con Domus siamo stati “a casa di”

Architetti, artisti, fotografi e scrittori. Ma anche musicisti e galleristi. Una raccolta delle nostre house visit più celebri, da Lia Rumma ad Alessandro Baricco, da Gianni Berengo Gardin alle perle dall’archivio. 

Nella presentazione che Alessandro Mendini, incredibile progettista e cruciale direttore di Domus, fece della sua casa nel 1982 proprio sulla nostra rivista, che all’epoca dirigeva, scrisse: “Il mio arredo è come l’acqua per un pesce”. Nel definirlo più precisamente, lo chiamava “elemento vitale, inviluppo inconscio, situazione ora dominata ora subita, ma sempre essenziale”. Ma non è forse così per tutti? Le nostre case non sono semplicemente un habitat, o una nostra estensione. Siamo noi. E in qualche modo, sono la nostra biografia.

Ed è proprio l’interazione tra dieci creativi – o creatori come forse diremmo meglio oggi –, le loro abitazioni (o i loro studi-abitazione) e la loro opera, quello che esploriamo in questi dieci articoli che abbiamo selezionato. Artisti e progettisti e intellettuali, scelti perché culturalmente vicini a Domus, ci hanno aperto le porte di casa loro. Invitandoci in un luogo cruciale per capire chi sono, chi erano e cosa sono diventati: fotografi, scrittori, architetti, galleristi, per dirne alcuni. Ecco cosa abbiamo visto e cosa ci hanno raccontato.

Lia Rumma, Posillipo, Napoli

Mi piace unire ciò che è storico a ciò che è contemporaneo. La casa ha questa dicotomia, come una sorta di elastico.

L’abitazione napoletana della gallerista è una casa che entra dentro il mare, circondata da un enorme terrazzo. Al suo interno si incontrano il nuovo e l’antico, e si susseguono le opere di artisti a lei cari.

Nicola Lagioia, Esquilino, Roma

Ridurre il danno, una delle missioni a cui siamo chiamati: trasformare la violenza che è in noi.

Quella dello scrittore all’Esquilino è una casa partita vuota da “una visione luterana della vita” per poi riempirsi via via di mobili e oggetti. Con lo spettro di un’altra abitazione: quella dell’omicidio Varani, di cui Lagioia ha scritto nella Città dei vivi.

Gianni Berengo Gardin, Milano

Sono un fotografo, non un artista-fotografo, o una fotografo-artista, come molti amano definirsi oggi, ma d’altronde le cose sono cambiate.

Tra i più importanti fotografi viventi, ha documentato attraverso uno sguardo chiaro ed empatico l’evolversi dell’Italia dal dopoguerra ad oggi. L’abbiamo incontrato nella sua mansarda-studio.

Francois Halard, Arles, Francia

Quando fai una fotografia, anche se la fai per altri, stai fotografando per te stesso, non devi dimenticarlo mai.

Ha fotografato gli studi d’artista e le case più belle del mondo. Ora il fotografo francese ha scelto di tornare a lavorare prima di tutto per se stesso. Lo abbiamo incontrato nella sua casa-studio di Arles.

Alessandro Baricco e Gloria Campaner, Torino

La struttura dell’edificio è rimasta la stessa dal Settecento a oggi, ma le persone che vi hanno abitato hanno apportato delle modifiche [...] gli oggetti che sono entrati a far parte della casa raccontano il loro tempo.

Si trova sulle colline Torinesi, ed è una stratificazione di storie e di oggetti che parlano dei due proprietari: celebre scrittore lui, rinomata pianista lei.

Paolo Fresu, Bologna

Devi sapere che, per me, le lampade e i quadri sono la cosa più importante, vengono prima ancora della casa. Una cosa che fa imbestialire mia moglie.

Nella casa bolognese del trombettista italiano nulla è fuori posto e l’ordine regna sovrano. Entriamo nel suo mondo fatto di opere degli amici pittori e lampade d’autore. 

Alessandro Mendini, Milano

Al mio arredo mi piace pensare non come architetto, ma come individuo che nello svolgersi della sua vita comunica di volta in volta con i luoghi dove vive.

“Il mio arredo è come l’acqua per un pesce”. Dall’archivio Domus, le riflessioni di un grande direttore sull’abitazione in cui si è svolta la sua vita, tra Piero Portaluppi, Ernesto N. Rogers, Lucio Fontana e una eredità reinventata.

Arnaldo Pomodoro, Darsena, Milano

Amo lavorare entro il tessuto urbano perché ho bisogno degli stimoli della città e la posizione in cui si trova questo studio è molto positiva per me.

“Sono arrivato a Milano nel 1954, partito da Pesaro, insieme a mio fratello Giò, con un sogno globale”: lo scultore racconta il suo storico spazio di lavoro, una ex posteria rinnovata per lui da Gregotti negli anni Ottanta.

Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, Barrio gotico, Barcellona, Spagna

La casa gioca con i suoi fruitori offrendosi come fosse una scacchiera.

Incontriamo Benedetta Tagliabue nella sua enorme casa nel Barrio gotico di Barcellona, progettata insieme al compagno di lavoro e di vita Enric Miralles, scomparso nel 2000.

Mimmo Jodice, Posillipo, Napoli

Viviamo qui dal 1990. Si tratta di una piccola stradina che dalla collina scende verso il mare, con muretti di tufo e antiche ville fine Ottocento, inizio Novecento.

Domus incontra il fotografo nella sua abitazione e studio, dove foto e oggetti sono l’emblema di decenni di viaggi e di lavori, e dell’amore per l’arte, oltre a raccontare il legame fortissimo con la moglie Angela.

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