Situata nella suggestiva cornice del fiume Dommel e della riserva naturale di Bossche Boek, la galleria Jan van Hoof è un connubio spiazzante tra suggestioni rétro e gestualità contemporanea, tra intimità abitativa ed esuberanza di un ammiccante spazio espositivo.
L’edificio in mattoni bianchi, risalente agli anni ’20, era stato realizzato come abitazione secondo un impianto planimetrico rigoroso e chiaramente connotato: un corridoio centrale che ripartiva nettamente gli spazi comuni da quelli privati. Nel 2000, l’etereo volume cubico firmato da Thomas Kemme Architects viene affiancato alla costruzione esistente, consacrando, nel cemento bianco e nelle ampie vetrate che sfumano il confine tra interno e paesaggio, la trasformazione dell’abitazione in galleria d’arte, e offrendo una nuova sala inondata di luce naturale.

Allo scoccare del trentesimo compleanno della galleria, i proprietari hanno deciso di rinnovare gli interni, su progetto di Reset architecture & Thomas Kemme Architecten. Oltre all’introduzione di nuovi arredi e di pareti attrezzate che racchiudono la scala, il guardaroba e i servizi, alla risoluzione di problemi di umidità, al miglioramento dell'acustica e dell'illuminazione a Led nelle sale, l’intervento ha scardinato il rigido impianto originario proponendo al piano terra un ambiente fluido e interconnesso, che ha come perno relazionale il nuovo spazio della cucina.

La nuova monolitica isola della cucina, di colore giallo brillante, rimanda all’anima residenziale dell’edificio e la contamina con un tocco grintoso e vagamente “pop” che si staglia con vigore sugli involucri immacolati, come a dichiarare l’insofferenza dell’arte a qualsiasi compartimentazione concettuale e confine tra vivere ed esporre.