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Milano Design Week, 5 cose da vedere oggi / 2

Dalla Toiletpaper Home di Cattelan e Ferrari a Palazzo Citterio con Dior, la nostra selezione quotidiana degli eventi imperdibili al Fuorisalone.

Toiletpaper Home Fuori dalle consuete rotte del Fuorisalone e con affaccio sulle recenti Residenze Carlo Erba, la facciata decorata della casa di Toilet Paper è una gettonatissima meta selfie per turisti e milanesi. Ora la Wunderhaus di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari apre le sue porte al pubblico. L’occasione è la nascita di Toiletpaper home, “brand dedicato ai progetti per la casa”, ultimo step della collaborazione oramai consolidatissima con Seletti, che negli anni ha dato alla luce una poderosa collezione di specchi (forse la cosa più celebre), tappeti, sedie, lampade, vasi, e via verso lo spazio e oltre nel mondo della gadgettistica con astucci, mascherine e così via, che insieme a molto, molto altro potrete ritrovare nella casa, tra l’altro anche una occasione per chi non l’avesse mai avuta, di visitare una tipica palazzina borghese di Città Studi. Ovviamente, non sono tutte arredate così, e quasi nessuna, in verità, ha le galline nel cortile. Per chi ne volesse ancora, ci sono una nuovissima opera di Cattelan alla Piscina Cozzi e  la mostra in Hangar Bicocca, ma lì ci sono i piccioni (e non molto vivi).
La casa è in via Balzaretti, M1 Piola+62/90. (Alessandro Scarano)

Foto Alberto Zanetti

Toiletpaper Home

Foto Alberto Zanetti

Toiletpaper Home

Foto Alberto Zanetti

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento Su un muro della “hall of waste” del Museo della Scienza e della Tecnica, Álvaro Catalán de Ocón espone il primo tappeto della collezione realizzata con PET riciclato per la spagnola Gan Rugs, dedicato al Gange, il fiume sacro che vanta il triste primato di essere il più inquinato al mondo. Plastic Rivers n. 6 è un’impressionante e accuratissima mappa tessile presa da Google che mostra un’area di 100 km, con altezze di filato diverse per montagne, pianure, fiume, realizzata da artigiani indiani su un disegno ottenuto grazie alla stampa digitale. Mostra le potenzialità del riciclo, ma soprattutto denuncia il commercio di rifiuti occidentali responsabile di quella contaminazione.
Il tappeto è esposto al Museo della Scienza e della Tecnica, via San Vittore, 21. (Loredana Mascheroni)

 Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento

 Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento

 Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

ADI Design Museum al Supersalone L'ADI Design Museum porta il suo archivio storico nei padiglioni di Rho Fiera, con una mostra dedicata all’oggetto che più di tutti è capace di sintetizzare il valore del design: la sedia. Dal 1954 a oggi sono 34 le sedie insignite del Premio Compasso d’Oro, e più di un centinaio premiate con la Menzione d’onore. Per valorizzare un patrimonio immenso – il suo archivio inesauribile di oggetti e storie – il museo ha dato il compito alla architetta e ricercatrice Nina Bassoli di curare “Prendi Posizione”, la mostra che rappresenta l’istituzione al “supersalone”. Quattro delle cinque sezioni della mostra sono infatti distribuite tra padiglioni della fiera, con l’aggiunta di una parte “extra” all’interno del nuovo museo. 

Foto Marco Menghi

ADI Design Museum al Supersalone Bassoli indaga per l'ADI i paesaggi umani, i rituali, i comportamenti e alcune delle questioni fondamentali legate alle sedie e al nostro tempo. Per ogni capitolo ha chiesto il contributo di un architetto o architetta – Fosbury Architecture + AbNormal, Anna Puigjaner, Matilde Cassani, Davide Rapp – che con video installazioni esplorano i temi in modo complementare rispetto alla selezione di sedie.
L’allestimento, realizzato da Alessandro Colombo e Perla Gianni Falvo, riesce nel complicato compito di isolare il visitatore dal trambusto del “supersalone” e immergerlo in un ambiente unitario, senza però dover separare completamente lo spazio espositivo dal contesto della fiera. In ogni isola dell’esposizione, il visitatore può scegliere il percorso da compiere e guardare i capolavori del design italiano con grande libertà. (Salvatore Peluso)

Foto Marco Menghi

ADI Design Museum al Supersalone

Foto Marco Menghi

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI A Palazzo Citterio, nel cuore di Brera, Dior Maison mette in mostra il lavoro di 17 artisti chiamati a reinterpretare uno dei suoi emblemi iconici: la sedia a medaglione, in stile Luigi XVI, che Christian Dior scelse per sedere gli ospiti alle sue sfilate. Il carattere “sobrio, semplice, classico e parigino” di questa sedia è stravolto, tra le altre, dalle rivisitazioni di Constance Guisset che la trasforma in una seduta pieghevole, di nendo che ne fa un’ampia poltrona di vetro temperato curvato e dell’artista olandese Linde Freya Tangelder che ne reinventa una versione di alluminio con tre gambe e un sedile inclinato.
Palazzo Citterio, via Brera 12. (Giulia Guzzini)

Foto Alessandro Garofalo

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI

Foto Alessandro Garofalo

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI

Foto Alessandro Garofalo

Lost Graduation Show – Supersalone L’appuntamento imperdibile al Supersalone. A metà tra un Salone Satellite e un Global Grad Show di Dubai, quest’anno la Fiera rimarginerà il vuoto di quasi due anni di università a distanza e tesi discusse online. Al Lost Graduation Show gli studenti di tutto il mondo possono finalmente presentare le loro tesi dal vivo (e che tesi!) e al migliore pubblico possibile. I progetti toccano i temi più disparati, dalle emergenze umanitarie a quelle climatiche, dal benessere domestico alle nuove forme di vita nella natura, sotto forma di product design, interior, textile, fashion, graphic e interaction design. Vanno visti tutti. Tra i più scenografici, a sorpresa, troviamo finalmente due scuole italiane: Politecnico di Milano con Micromort, una speculazione sul ‘valore’ della morte, e la prototipazione di un’automobile di IED Milano in partnership con Suzuki.
Rho Fiera, Padiglioni 2-4 (Marianna Guernieri)

Foto Diego Ravier

Lost Graduation Show – Supersalone

Foto Diego Ravier

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  • Author La redazione di Domus
  • Published 07 settembre 2021
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Il supersalone e il Fuorisalone di settembre sono cominciati e Domus è in prima linea per proporvi il meglio del giorno. Ieri siamo stati da Alcova, Marsell Paradise e altre imperdibili location. Sfoglia la gallery per scoprire i 5 eventi migliori da visitare oggi.

Leggi anche: Milano Design Week, 5 cose da vedere oggi / 1
Toiletpaper Home Foto Alberto Zanetti

Fuori dalle consuete rotte del Fuorisalone e con affaccio sulle recenti Residenze Carlo Erba, la facciata decorata della casa di Toilet Paper è una gettonatissima meta selfie per turisti e milanesi. Ora la Wunderhaus di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari apre le sue porte al pubblico. L’occasione è la nascita di Toiletpaper home, “brand dedicato ai progetti per la casa”, ultimo step della collaborazione oramai consolidatissima con Seletti, che negli anni ha dato alla luce una poderosa collezione di specchi (forse la cosa più celebre), tappeti, sedie, lampade, vasi, e via verso lo spazio e oltre nel mondo della gadgettistica con astucci, mascherine e così via, che insieme a molto, molto altro potrete ritrovare nella casa, tra l’altro anche una occasione per chi non l’avesse mai avuta, di visitare una tipica palazzina borghese di Città Studi. Ovviamente, non sono tutte arredate così, e quasi nessuna, in verità, ha le galline nel cortile. Per chi ne volesse ancora, ci sono una nuovissima opera di Cattelan alla Piscina Cozzi e  la mostra in Hangar Bicocca, ma lì ci sono i piccioni (e non molto vivi).
La casa è in via Balzaretti, M1 Piola+62/90. (Alessandro Scarano)

Toiletpaper Home Foto Alberto Zanetti

Toiletpaper Home Foto Alberto Zanetti

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento  Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

Su un muro della “hall of waste” del Museo della Scienza e della Tecnica, Álvaro Catalán de Ocón espone il primo tappeto della collezione realizzata con PET riciclato per la spagnola Gan Rugs, dedicato al Gange, il fiume sacro che vanta il triste primato di essere il più inquinato al mondo. Plastic Rivers n. 6 è un’impressionante e accuratissima mappa tessile presa da Google che mostra un’area di 100 km, con altezze di filato diverse per montagne, pianure, fiume, realizzata da artigiani indiani su un disegno ottenuto grazie alla stampa digitale. Mostra le potenzialità del riciclo, ma soprattutto denuncia il commercio di rifiuti occidentali responsabile di quella contaminazione.
Il tappeto è esposto al Museo della Scienza e della Tecnica, via San Vittore, 21. (Loredana Mascheroni)

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento  Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

Un tappeto-manifesto su riciclo e inquinamento  Foto courtesy Álvaro Catalán de Ocón

ADI Design Museum al Supersalone Foto Marco Menghi

L'ADI Design Museum porta il suo archivio storico nei padiglioni di Rho Fiera, con una mostra dedicata all’oggetto che più di tutti è capace di sintetizzare il valore del design: la sedia. Dal 1954 a oggi sono 34 le sedie insignite del Premio Compasso d’Oro, e più di un centinaio premiate con la Menzione d’onore. Per valorizzare un patrimonio immenso – il suo archivio inesauribile di oggetti e storie – il museo ha dato il compito alla architetta e ricercatrice Nina Bassoli di curare “Prendi Posizione”, la mostra che rappresenta l’istituzione al “supersalone”. Quattro delle cinque sezioni della mostra sono infatti distribuite tra padiglioni della fiera, con l’aggiunta di una parte “extra” all’interno del nuovo museo. 

ADI Design Museum al Supersalone Foto Marco Menghi

Bassoli indaga per l'ADI i paesaggi umani, i rituali, i comportamenti e alcune delle questioni fondamentali legate alle sedie e al nostro tempo. Per ogni capitolo ha chiesto il contributo di un architetto o architetta – Fosbury Architecture + AbNormal, Anna Puigjaner, Matilde Cassani, Davide Rapp – che con video installazioni esplorano i temi in modo complementare rispetto alla selezione di sedie.
L’allestimento, realizzato da Alessandro Colombo e Perla Gianni Falvo, riesce nel complicato compito di isolare il visitatore dal trambusto del “supersalone” e immergerlo in un ambiente unitario, senza però dover separare completamente lo spazio espositivo dal contesto della fiera. In ogni isola dell’esposizione, il visitatore può scegliere il percorso da compiere e guardare i capolavori del design italiano con grande libertà. (Salvatore Peluso)

ADI Design Museum al Supersalone Foto Marco Menghi

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI Foto Alessandro Garofalo

A Palazzo Citterio, nel cuore di Brera, Dior Maison mette in mostra il lavoro di 17 artisti chiamati a reinterpretare uno dei suoi emblemi iconici: la sedia a medaglione, in stile Luigi XVI, che Christian Dior scelse per sedere gli ospiti alle sue sfilate. Il carattere “sobrio, semplice, classico e parigino” di questa sedia è stravolto, tra le altre, dalle rivisitazioni di Constance Guisset che la trasforma in una seduta pieghevole, di nendo che ne fa un’ampia poltrona di vetro temperato curvato e dell’artista olandese Linde Freya Tangelder che ne reinventa una versione di alluminio con tre gambe e un sedile inclinato.
Palazzo Citterio, via Brera 12. (Giulia Guzzini)

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI Foto Alessandro Garofalo

Dior reinterpreta un’icona: la sedia Luigi XVI Foto Alessandro Garofalo

Lost Graduation Show – Supersalone Foto Diego Ravier

L’appuntamento imperdibile al Supersalone. A metà tra un Salone Satellite e un Global Grad Show di Dubai, quest’anno la Fiera rimarginerà il vuoto di quasi due anni di università a distanza e tesi discusse online. Al Lost Graduation Show gli studenti di tutto il mondo possono finalmente presentare le loro tesi dal vivo (e che tesi!) e al migliore pubblico possibile. I progetti toccano i temi più disparati, dalle emergenze umanitarie a quelle climatiche, dal benessere domestico alle nuove forme di vita nella natura, sotto forma di product design, interior, textile, fashion, graphic e interaction design. Vanno visti tutti. Tra i più scenografici, a sorpresa, troviamo finalmente due scuole italiane: Politecnico di Milano con Micromort, una speculazione sul ‘valore’ della morte, e la prototipazione di un’automobile di IED Milano in partnership con Suzuki.
Rho Fiera, Padiglioni 2-4 (Marianna Guernieri)

Lost Graduation Show – Supersalone Foto Diego Ravier

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