Il 17 dicembre lo studio d'architettura e design United Environment Architecture ha allestito un altoforno alimentato a carbone di legna, con grande spavento del vicinato, in un cortile privato del quartiere coreano di Los Angeles. Di fronte alla calca di un pubblico di una sessantina di persone (chi andava, chi veniva, chi si faceva un'altra birra) i fondatori dello studio Tada Ryvola e Michael Sandstrom hanno lavorato per tutta la notte, fondendo alluminio di recupero per ricavarne oggetti fatti a mano. Tra i prodotti c'erano numeri civici in caratteri modernisti, figurine di animali e altre minuterie metalliche. In precedenti sperimentazioni con l'altoforno Ryvola e Sandstrom avevano realizzato lampade metalliche su ordinazione.
Quella sera la fonderia d'alluminio mobile sembrava un falò post-apocalittico: "Un trionfo di scintille", lo definisce Ryvola. La trasmissione di un'automobile Honda, portata al calor bianco, finiva, contro ogni aspettativa, in un mucchio di oggetti di design invece che, per esempio, in un cumulo di metallo contorto oppure (devo dirlo?) in un massacro. Alcuni ospiti se ne sono andati con dei souvenir metallici. Uno non ha voluto andarsene fino a che il suo cagnolino in fusione non è stato realizzato con "quel giusto minimo di imperfezioni", mi ha confidato Ryvola in gennaio, a cena: "Voleva che sull'oggetto si vedessero le linee di giunzione". Dopo tutto le imperfezioni che risultano da un processo danno senso alla storia del prodotto. Va da sé che Ryvola e Sandstrom sono stati felici di soddisfare l'esigente spettatore. Accogliendo la richiesta hanno capito di aver ottenuto il loro scopo, o per lo meno uno dei loro scopi. "Per la maggior parte gli studi di architettura e di design sono piccole massonerie", dice Ryvola. "Non è una professione molto loquace. C'è una tendenza all'esoterismo' riguardo alla produzione, per cui il designer è un genio creativo che svela misticamente qualcosa all'utente".
Blast Furnace, l'altoforno esplosivo
La fonderia di alluminio temporanea di United Environment Architecture sembra un grande falò post-apocalittico, "un trionfo di scintille".
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- Katya Tylevich
- 04 febbraio 2012
- Los Angeles
"Il processo architettonico difficilmente si concede agli occhi del pubblico", aggiunge Sandstrom. "Ma noi volevamo dimostrare che non dovrebbe essere così." Eliminando la 'quarta parete' tra l'architetto e l'utente, UEA ha trasformato in una performance il processo di progettazione e non il design in sé, anche se gli oggetti che ne sono usciti erano sia funzionali sia estetici. UEA ha dato una base al problema e ha considerato come dei sottoprodotti il lustro e la 'finitura accurata'. Inoltre i designer hanno scelto coscientemente di interagire con il pubblico. Ryvola e Sandstrom hanno accolto richieste, chiacchierato e risposto a ogni domanda venisse loro posta. La manifestazione non è stata affatto una sessione di domande e risposte o di silenziosa osservazione. Anzi, "si è trasformata in una festa che era completamente al di fuori del nostro controllo", dichiara Sandstrom.
Tuttavia se Blast Furnace non ha avuto l'aspetto di una 'tipica' mostra d'architettura non è stata solo questione di scelta, ma anche di fortuna. UEA in origine voleva realizzare l'evento in una classica galleria. "La nostra idea era: pedane bianche, contenitori, buona illuminazione", confessa Sandstrom. Ma pochi giorni prima della manifestazione la galleria che doveva ospitare Blast Furnace si tirò indietro, adducendo problemi con l'assicurazione. Sandstrom ha definito la decisione tardiva della galleria "un disastro". Invece di sospendere la mostra UEA le ha trovato un'altra sede, mettendo in luce un altro principio del suo modo di lavorare: l'architettura può avere qualità locale, può essere leggera e minimalista nel senso più stretto del termine. UEA non esita ad ammettere il grande dislivello che separa Blast Furnace dagli impianti di grandi dimensioni tipici delle fonderie dell'alluminio. "Ma quando si riesce a far entrare una fonderia d'alluminio nel cassone di un unico autocarro i giovani architetti di oggi non possono trovare scuse per non fare il loro lavoro, per piccola che sia la scala dei loro progetti", afferma Ryvola. "È sciocco pensarla diversamente."
Eliminando la 'quarta parete' tra l'architetto e l'utente, UEA ha trasformato in una performance il processo di progettazione e non il design in sé, anche se gli oggetti che ne sono usciti erano sia funzionali sia estetici
Oltre che rafforzare in senso etico il suo modo di esercitare la professione, attraverso Blast Furnace UEA si esprime anche sul più ampio contesto della propria sede: la città di Los Angeles. Ryvola e Sandstrom hanno passato al setaccio i depositi locali di residui di lavorazione dei materiali usati in Blast Furnace e, nell'entrare in contatto con i rifiuti della città, sono entrati in contatto con le sue infrastrutture: con i residui delle industrie aerospaziali di Los Angeles, con gli scheletri dell'attività marittima del porto, con le ossa di auto e camion defunti. "È affascinante che questi materiali siano stato scartati da Los Angeles solo per rimettersi insieme in un cortile del quartiere coreano", osserva Ryvola.
Los Angeles è una città che si ritrova spesso in stato di isolamento, psicologico e fisico. Ci sono inseguimenti ad alta velocità in strade chiuse al traffico, elicotteri che volano su autostrade inquinate, continui blackout, nonché la minaccia di smottamenti e scosse telluriche sotto il cielo terso. A proposito di Blast Furnace è interessante notare come il celeberrimo prototipo di Los Angeles delineato da Blade Runner (per molti versi verosimile) sia fatto d'alluminio: elicotteri, grattacieli scintillanti, cimiteri di auto, rete elettrica. E Los Angeles non è una città famosa per la conservazione: come un serpente, spesso dismette la pelle e si presenta con nuovi esterni, vulnerabili alla trasformazione quanto i precedenti. Analogamente i prodotti nati da Blast Furnace possono rivelarsi effimeri quanto il materiale di cui sono fatti. Senza pretendere di aprire un dibattito sul riciclo Blast Furnace è la presa d'atto di questo processo ciclico di distruzione, rifiuto e rinnovamento. Nel mettere in luce la struttura di un processo UEA mette in luce anche la struttura della città, con tutte le sue linee di giunzione e le sue imperfezioni. Katya Tylevich