Emilio Pucci. La villa di Granaiolo. Les Journées Particulières

Nel corso delle giornate di eventi organizzate dal gruppo LVMH, Laudomia Pucci, figlia dello stilista, ha aperto al pubblico l'archivio della Maison.

Nel 2004, al National Museum of Modern Art di Kyoto e poi al Mori Art Museum di Tokyo, una mostra: Fashion in colors: Viktor&Rolf&KCI, curata appunto dai designer olandesi Viktor & Rolf con Akiko Fukai, direttore del Kyoto Costume Institute, rifletteva sui percorsi del colore nella storia del fashion design dal diciassettesimo secolo. Black, Multicolor, Blue, Red & Yellow, e White erano le cinque sezioni messe a punto per attraversare la storia della moda. Fra i designer Emilio Pucci, un nome collegato al colore in virtù delle caleidoscopiche stampe e degli abbinamenti psichedelici che animano i suoi abiti.

Nel 2007 un progetto pensato per celebrare la maison Pucci nel suo sessantesimo anniversario ha consapevolmente utilizzato il colore come leitmotiv. In quell'occasione, la riflessione sul rapporto fra i cromatismi accesi e il fashion design di Emilio Pucci è stata portata a un livello superiore: si trattava di The Coloured Rooms, un'installazione curata da Maria Luisa Frisa con l'allestimento di Arabeschi di Latte e Laboratorium. A Palazzo Pucci, la palette di colori del marchese era un vero e proprio motore dell'allestimento: sulle pareti, foglietti colorati, che utilizzavano i colori messi a punto da Pucci, diventavano superfici pixelate in grado di accogliere al loro interno una parte dell'archivio Pucci messo in mostra. Sugli armadi del palazzo, i nomi dei colori che ritmavano l'allestimento diventando wallpaper psichedelico erano scritti con un font messo a punto per l'occasione, l'EmilioFont, un nome che giocava con la tradizione della maison stessa, perché era il marchese in persona che amava ribattezzare la nuance messe a punto utilizzando nomi evocativi (pavone, moonshine), o addirittura il proprio nome (celebre il Rosa Emilio, protagonista delle foto nelle riviste di moda degli anni Cinquanta).

Oggi, nel 2011, Laudomia Pucci, figlia di Emilio e image director del brand, ha scelto di rivolgersi ancora a Maria Luisa Frisa quando ha deciso di aprire al pubblico e mettere in mostra l'archivio della Maison presso la villa di famiglia di Granaiolo, in occasione delle Journées Particulières, organizzate dal gruppo LVMH il 15 e il 16 ottobre 2011, fra Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Polonia, in luoghi significativi per l'identità dei marchi della multinazionale del lusso (fra cui, oltre a Emilio Pucci, Bulgari, Christian Dior, Guerlain, Givenchy, Loewe, Fendi, Luis Vuitton, Moët & Chandon): in atelier, tenute, dimore di famiglia e boutique storiche sono stati organizzati visite, conferenze, workshop per raccontare e mettere in scena il saper fare e gli immaginari che animano gli universi di questi brand.

Emilio Pucci. La villa di Granaiolo, Les Journées Particulières, 15 e 16 ottobre 2011.

La villa di Granaiolo in stile toscano, rinascimentale con le campiture bianche e la pietra serena, si è rivelata un set ideale per tenere insieme tradizione e visioni del futuro. Laudomia Pucci non solo ha scelto di mettere in scena una parte dell'archivio, ma anche di dar vita a un training center, perché l'archivio è sempre più partecipe ai processi di produzione della moda. Motore centrale sia per chi studia, sia per chi fa la moda, un potente dispositivo per raccontare le storie del passato e per suggerire nuove traiettorie creative.

Emilio Pucci. La villa di Granaiolo, Les Journées Particulières, 15 e 16 ottobre 2011.

Si è scelto di costruire l'allestimento come un percorso fra stanze, che non nega l'architettura esistente, ma che vi si sovrappone utilizzando la palette di colori Pucci e portando all'estremo il concept del wallpaper caleidoscopico messo a punto nel 2007 in occasione delle Coloured Rooms. I colori Pucci esplodono e diventano dispositivo per esporre abiti, accessori, oggetti, documenti, un mosaico che invade pavimento, pareti, ma anche tavoli e armadi, e che ridisegna gli spazi per evidenziare il percorso che conduce attraverso gli altri spazi alla scoperta dei materiali depositati nelle stanze di Granaiolo.
Se la prima stanza, "Palio", è l'omaggio a uno dei temi che maggiormente identifica la grammatica creativa di Emilio Pucci, la teorie di stanze è completata da due spazi dedicati al "Palazzo": i materiali di ricerca e i documenti relativi al marchio sono disposti su tavoli e sedie della prima boutique Emilio Pucci a Palazzo Pucci, e su tappeti Pucci. La grammatica visuale del brand è amplificata dai nomi dei colori della Maison, stampati sulle ante degli armadi in EmilioFont. Nella quarta e ultima stanza, dedicata agli "Archivi", i colori diventano strumento classificatorio, che trasforma gli armadi in grandi inventari, al cui interno sono esposti capi d'archivio suddivisi per periodo. Il progetto allestitivo riesce a mettere in scena la meraviglia e la dimensione viva e pulsante di un archivio come quello di Pucci ed esplicita il ruolo centrale che il gioco combinatorio, le geometrie e le suggestioni dei colori ricoprono nel progetto di moda.

I colori Pucci esplodono e diventano dispositivo per esporre abiti, accessori, oggetti, documenti, un mosaico che invade pavimento, pareti, ma anche tavoli e armadi, e che ridisegna gli spazi per evidenziare il percorso che conduce attraverso gli altri spazi alla scoperta dei materiali depositati nelle stanze di Granaiolo.
Emilio Pucci. La villa di Granaiolo, Les Journées Particulières, 15 e 16 ottobre 2011.