Guarda la video-intervista a Fernando Campana
Non finisce mai di stupire il magnate greco Dakis Joannou, collezionista attento e imprenditore visionario, coraggioso propulsore della cultura a 360 gradi tramite operazioni che vanno dall'accoglienza, all'arte contemporanea fino al design. Accanto alla Deste Foundation, spazio dedicato all'arte contemporanea internazionale (che si avvale di collaboratori illustri come Massimiliano Gioni, Jeffrey Deitch), Mr. Dakis Joannou è anche un attento e esigente amante del design radicale con precise e rigide regole da seguire (raccogliere il meglio mai prodotto dalla fine degli anni 60 all'inizio degli anni 70) e un insaziabile collezionista con una smisurata—prima per qualità e poi per numero—raccolta di opere d'arte contemporanea che conta giganti (in scala gigante) come Jeff Koons fino a Urs Fischer e Roberto Cuoghi.
Un paio di anni fa, Koons ha firmato anche il famoso yacht di 35 metri intitolato Guilty che ha sostituito la prima imbarcazione dal nome Protect Me From What I Want, da un'opera dell'artista statunitense Jenny Holtzer. Ma altra degna protagonista dell'attività di Mr. Joannou è la catena alberghiera Yes! Hotel (leggi Young, Enthusiastic and Seductive Hotels!), che annovera lo psichedelico e fluorescente Semiramis a firma di Karim Rashid, il primo hotel del designer, il Twentyone Hotel con camere personalizzate da giovani artisti, il Periscope con le sue vedute di Atene in light box in ogni camera e dal sofisticato ristorante P-Box che serve Tapas Greche dello chef Christopher Peskias, le eleganti Kefalares Suites e il più istituzionale Intercontinental. La catena, a differenza delle altre solitamente standardizzate worldwide, è caratterizzata dalla differenziazione e dall'immancabile presenza dell'arte in ognuno degli alberghi.
Il nuovo hotel dei Campana ad Atene
Visita in anteprima al cantiere del New Hotel!, che inaugura a inizio giugno ridisegnato dai fratelli Campana.
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- Maria Cristina Didero
- 24 maggio 2011
- Atene
Ora è il turno di un nuovo progetto, di nome e di fatto, il New Hotel situato nel cuore di Atene, a pochi passi da Piazza della Costituzione e dalla Plaka, a firma dell'eclettica coppia di designer brasiliani Humberto e Fernando Campana per la prima volta alle prese con un mastodontico progetto di ristrutturazione architettonica durato anni. Il New Hotel nasce come l'araba fenice dalle ceneri dell'Olympic Palace Hotel e, sebbene completamente ri-concepito come i brasiliani amano fare, mantiene di questo i tratti più significativi come la rampa delle scale in marmo nero e un passamano in legno massello tipicamente anni '40. Ma il processo è stato più complesso e articolato di una semplice ristrutturazione: data la volontà di far rivivere, riciclare e condividere i Campana hanno pensato di coinvolgere un gruppo di 20 giovani architetti del Dipartimento di Architettura dell'Università di Thessaly per studiare i piatti, i bicchieri, le piccole lampade, i coffe-table e le sedute dell'hotel; antichi scheletri di poltrone Luigi IV sono stati ricoperti di morbida pelle color caramello, finte Thonet dipinte giallo canarino tutto studiato manualmente realizzato durante le lezioni.
"Da questo workshop e grazie a questi straordinari studenti sono nate idee eccezionali su come reinventare il passato e renderlo moderno", commenta Fernando Campana e aggiunge "per oltre un anno siamo venuti regolarmente ad Atene ogni due mesi per seguire il lavoro dei ragazzi e vedere i risultati degli esperimenti devo dire con enorme soddisfazione. È stato un lavoro interdisciplinare fantastico e ricco di soprese come sempre accade quando si lavora con giovani appassionati; questo laboratorio è stato un vero propulsore di innovazione e creatività ed è stato interessante scoprire come il nostro linguaggio sia stato felicemente tradotto in diverse interpretazioni."
Il New Hotel, sembra un gioco di parole, nasce da vecchi pezzi e nuovi concetti adattati alla tradizione locale
Il New Hotel, sembra un gioco di parole, nasce da vecchi pezzi e nuovi concetti adattati alla tradizione locale. Le imponenti colonne della reception sono ricoperte dei pezzi di legno lunghi e stretti (e a noi noti) che compongono la famosa Favela Chair ma in dimensioni più grandi e sembrano nascere dal terreno per diventare alberi di scarti maestosi come baobab africani. A proposito di Africa, parte dei rivestimenti dei lunghi corridoi sono in Bark Cloth, un wallpaper naturale proveniente dalla lavorazione della corteccia di albero della famiglia delle Moraceae, nello specifico quello utilizzato al New Hotel proviene dall'Uganda. Il motivo caro ai Campana dei frammenti è riprodotto anche per le grandi lastre di marmo del pavimento di fronte alla reception. Ma i Campana sono noti maestri dei contrasti spiazzanti e anche i marmi, reperti dell'antico status perdono l'allure del lusso per diventare stridenti contro le pareti di alluminio grigio della Gym, della sauna e del bagno turco e le sagome zigzagate della sala conferenze. Importante il lavoro di falegnameria: i desk delle camere sono geometricamente sbilenchi come solo Fernando e Humberto sanno immaginare e cosi il color rame dei lavandini segue linee ondulate e frammentate nate da un lungo lavoro di cesello in contrasto con le cromature dell'Olympic e l'effetto oro ripetuto in maniera ossessiva per la rubinetteria tutta. Ma quanti sono i materiali utilizzati? "Tutti quelli possibili immaginabili purché naturali", aggiunge Fernando Campana.
La combinazione di Brasile e Grecia è significativa e curiosa come lo è il fatto che il Brasile intrepreti la Grecia. I Campana hanno passato diverso tempo nella capitale ellenica per entrare in contatto con la tradizione del luogo. Il New Hotel è innanzitutto un hotel greco visto da designer brasiliani. Le 79 camere hanno mobilio disegnato dai fratelli Campana, i pezzi di modernariato presenti nelle parti comuni sono stati comprati personalmente dai fratelli Campana nei flea market cittadini più comuni e godono tutti della luce naturale che qui, in questa zona a sud est dell'Europa, è capace di lasciare senza fiato. L'hotel si sviluppa attorno a tre temi cari alla tradizione locale che sono declinati nelle camere dei cinque piani: il Karagiozis, ossia i personaggi dell'antico teatro delle ombre sempre alle prese con le peripezie della quotidianità come andare dal dentista a farsi togliere un dente, guidare un carretto per andare al mercato, dialogare con pesci e inseguire draghi. Le figurine, provenienti dalla tradizione turca sono intagliate e ricoperte in oro e appoggiate a sbalzo sulla parete delle camere come una fiaba in movimento. Il secondo tema è quello del bene e del male con la tipica forma dell'Evil Eye rivisitato in chiave psichedelica grazie a led retro-illuminescenti che formano un cielo stellato sulle pareti di fronte ai grandi letti. Anche sul comodino, caramelle gelatinose della stessa forma per proteggere dalla malasorte.
Il terzo tema è costituito dal poetico set di macro-cartoline, quelle un po' retro tipicamente turistiche che riproducono la storia della Magna Grecia e i panorami delle affascinati isole del Peloponneso e del Dodecanneso, a sottolineare l'ormai antica tradizione di inviare ricordi di viaggio, sostituiti ora da brevi email e da snapshot realizzati con il proprio telefono cellulare. Le postcard, disposte in ordine irregolare e frammentario sulle pareti delle camere simbolizzano anche l'andamento instabile della Grecia contemporanea che si sta rialzando lentamente dalla crisi economica. Non può mancare l'arte all'interno di questo scrigno siglata anche questa dai Fratelli Campana.
Anche la ristorazione sarà rivoluzionata dal New Taste, il ristorante a buffet servirà cibo biologico di alta qualità che potrà essere anche portato via nel caso in cui si prenda un aereo al volo o si programmi un pic nic tra le rovine dell'Acropoli. Atene. Grecia. Culla della civiltà ellenica. E della contemporaneità. Benvenuti al New Hotel! Maria Cristina Didero