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Non finisce mai di stupire il magnate greco Dakis Joannou, collezionista attento e imprenditore visionario, coraggioso propulsore della cultura a 360 gradi tramite operazioni che vanno dall'accoglienza, all'arte contemporanea fino al design. Accanto alla Deste Foundation, spazio dedicato all'arte contemporanea internazionale (che si avvale di collaboratori illustri come Massimiliano Gioni, Jeffrey Deitch), Mr. Dakis Joannou è anche un attento e esigente amante del design radicale con precise e rigide regole da seguire (raccogliere il meglio mai prodotto dalla fine degli anni 60 all'inizio degli anni 70) e un insaziabile collezionista con una smisurata—prima per qualità e poi per numero—raccolta di opere d'arte contemporanea che conta giganti (in scala gigante) come Jeff Koons fino a Urs Fischer e Roberto Cuoghi.
Un paio di anni fa, Koons ha firmato anche il famoso yacht di 35 metri intitolato Guilty che ha sostituito la prima imbarcazione dal nome Protect Me From What I Want, da un'opera dell'artista statunitense Jenny Holtzer. Ma altra degna protagonista dell'attività di Mr. Joannou è la catena alberghiera Yes! Hotel (leggi Young, Enthusiastic and Seductive Hotels!), che annovera lo psichedelico e fluorescente Semiramis a firma di Karim Rashid, il primo hotel del designer, il Twentyone Hotel con camere personalizzate da giovani artisti, il Periscope con le sue vedute di Atene in light box in ogni camera e dal sofisticato ristorante P-Box che serve Tapas Greche dello chef Christopher Peskias, le eleganti Kefalares Suites e il più istituzionale Intercontinental. La catena, a differenza delle altre solitamente standardizzate worldwide, è caratterizzata dalla differenziazione e dall'immancabile presenza dell'arte in ognuno degli alberghi.
Il New Hotel, sembra un gioco di parole, nasce da vecchi pezzi e nuovi concetti adattati alla tradizione locale
