“Il cittadino medio dovrebbe essere in grado di acquisire illimitate informazioni su ogni tema che gli interessa, così come può ottenere informazioni geografiche da mappe e atlanti”. A pensarla così, il viennese Otto Neurath (1882-1945). È il 1925.

Quello che prende forma dall’intuizione del filosofo austriaco (ma è anche sociologo ed economista, padre del neopositivismo e tra i fautori del Circolo di Vienna), è un rivoluzionario sistema di comunicazione dell’informazione. L’idea è semplice: una serie di icone, combinate tra loro secondo alcune regole, dà vita a un sistema universalmente riconoscibile. Per esempio: una stilizzata cornetta indica il telefono, una busta l’ufficio postale, piatto e posate ci dicono che lì c’è un ristorante, e così via. Il resto è storia nota. Diffuso in tutto il mondo, questo alfabeto di simboli (che prenderà il nome di Isotype International System of Typographic Picture Education) ci regala le coordinate per muoverci con disinvoltura anche in luoghi nuovi.

A raccontare la storia di Neurath - e a spiegarci dove nascono i pittogrammi che ci circondano e vediamo ogni giorno - ci pensa una mostra itinerante, curata da Alan Zaruba e promossa dall’AIAP (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva), e approdata ora alla Triennale di Milano. Dopo averla vista sapremo dunque chi ringraziare se, nell’aeroporto di un paese straniero, anche senza conoscere la lingua, riusciamo a trovare l’uscita, a identificare la toilette (per uomo o per donna) o a individuare il pronto soccorso.

fino a 30.11.2003
Otto Neurath: ISOTYPE
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
T+39-02724341
https://www.triennale.it