Dolce crudeltà. Con questo ossimoro lo scrittore Lincoln Kirstein descriveva, negli anni Trenta, il lavoro del fotografo americano Walker Evans. Scarne e reali, le sue erano immagini capaci di andare dritte al sodo. Proprio gli scatti di Evans, insieme a quelli del fotografo tedesco August Sander, offrono ora l’ossatura storica della mostra organizzata alla Tate che esplora la tradizione realista della fotografia del XX secolo.

Il filo rosso che lega le immagini selezionate è il continuo oscillare tra affezione ed estraniamento. Il risultato è un preciso tipo di realismo fotografico che rifugge dalla nostalgia, dal romanticismo o da facili sentimentalismi, a tutto vantaggio di un’osservazione della realtà scaltra e senza veli. Ma che evita anche i drammatici scenari tipici del fotogiornalismo e gli preferisce soggetti più ‘comuni’: architetture, oggetti, luoghi e persone.

La loro ambizione? Per spiegarla con le parole di uno di loro, Philip-Lorca diCorcia “Registrare ciò che, anche se non viene mai davvero nascosto, difficilmente viene notato”. In mostra i lavori, tra gli altri, di Andreas Gursky, William Eggleston, Diane Arbus, William Eggleston e Thomas Ruff.

fino a 7.9.2003
Cruel and Tender
Tate Modern
Bankside, London SE1 9TG
https://www.tate.org.uk