Un mini spazio di Joe Colombo

Nell′ambiente che Colombo progetta a Milano nel 1968 si può rileggere la sua personale concezione dell'abitare.

Pubblicato in origine su Domus 462/maggio 1968


Troviamo in questo ambiente portati avanti e sviluppati in modo pieno i principi che, nell'arredamento, Joe Colombo è andato definendo in questi anni, e che gli sono propri. Stimolato dal tema stesso - la massima abitabilità di uno spazio minimo - il suo modo di procedere articolando in diversi livelli 'praticabili' il volume interno, pur mantenuto intero dalla continuità delle visuali e dalla unità del colore (su pavimento, pareti e soffitti) e valorizzando le diverse quote (gradoni) con funzioni ed usi diversi (sedile, piano d'appoggio, piano di lavoro, ecc.), è arrivato qui ad una applicazione integrale, in un disegno concentrato e semplice nello stesso tempo.

La zona di soggiorno-pranzo: lampade della Kartell e di O-Luce, disegnate da Joe Colombo, come tutti i mobili la poltroncina (Kartell), il tavolino (Bernini), le sedie (Giuseppe Pozzi)

Si trattava di risistemare l'interno di una piccolissima casa (una delle villette sorte, vicino al Golf Club di Barlassina, Milano, per i soci stessi del Club): uno spazio di 45 m2 in pianta, con una soffittatura a due falde che al centro dava una altezza di m 4,20 e alle estremità scendeva a circa m 2, da un lato, e a circa m 3,50 dall'altro. In questo interno, occupato in origine solo da un soggiorno-pranzo e da una camera da letto, con i servizi, Colombo ha potuto ricavare un prodigioso mini-alloggio per sei persone (cinque letti ed un divano-letto), con doppi servizi. Ha ottenuto ciò con una pianta 'tridimensionale', tutta giocata su diversi livelli comunicanti, incastrando ed intersecando i volumi, e introducendo dimensionamenti più vicini a quelli che si usano nel campo dell'arredo nautico e delle roulotte, ecc. che non a quelli impiegati nella edilizia. […]

Lo spazio cosi intensamente congegnato e movimentato è reso visivamente più grande della continuità del rivestimento, tutto in feltro Tilane di un unico colore pavimento, pareti, soffitti - e dalla scarsità dei mobili veri e propri: i mobili qui sono in parte 'concentrati' nel grande blocco-armadio centrale, che si sviluppa in altezza ed è accessibile a diverse quote e da tutti i lati, e in parte 'sostituiti' dalla architettura interna stessa, cioè dalle sue piattaforme e gradoni, che fungono da sedili, da piani d'appoggio, da contenitori a botola: i letti stessi non sono che semplici materassi Permaflex sovrapposti ed appoggiati su un rilievo del pavimento.

Prospettiva dalla zona di soggiorno alla camera matrimoniale che è al mezzanino, schermata dal blocco armadio

Così, benché gli elementi di arredo siano prevalentemente fissi il modo di abitare è straordinariamente libero e continuamente variabile, con un uso mutevole dei diversi piani.

Tutti gli elementi di arredo sono disegnati da Joe Colombo: alcuni sono prodotti di serie, altri sono stati appositamente disegnati per questo arredamento, e sono stati tutti realizzati da Borgonuovo di Meda. Le tende sono tende Luvar della Feal. Le lampade verdi a pavimento hanno vetri della Fidenza Vetraria. Oggetti e ceramiche di Danese e Gabbianelli. […]

La zona di soggiorno-pranzo vista dall'alto, dai gradini che salgono alla camera matrimoniale in mezzanino