Fangbin Chen, giovane fotografo cinese della Qilu University of Technology, ha presentato ai Sony World Photography Awards 2020 il suo progetto, “Guardians”, parte della categoria Sustainability Now. Il concorso, uno dei più importanti appuntamenti per il settore fotografico internazionale, è giunto quest’anno alla 13. edizione. Il lavoro di Chen è ispirato alla diffusione di un nuovo tipo di coronavirus in Cina oggi dichiarato pandemia dall’OMS. Poco dopo lo Spring Festival, quando l’epidemia ha iniziato a diffondersi e a cambiare le abitudini della gente, il fotografo ha capito che il tema non poteva essere ignorato. L’artista vuole portare l’attenzione sulla crisi che sta affrontando la terra, maltrattata dagli esseri umani che ne limitano le risorse: “Dobbiamo custodire e rispettare la natura” afferma, “solo un’armoniosa coesistenza tra le varie specie può portare allo sviluppo sostenibile della società umana”. Le fotografie di Chen raccontano l’emergenza attraverso il lavoro di poliziotti, medici e contadini della sua città chiamati a fronteggiare l’epidemia. Guardiani, appunto: la specie umana descritta negli scatti protegge se stessa e diventa la specie da proteggere contro l’estinzione. Le mascherine servono a proteggere quella biodiversità minacciata troppo spesso e che include tutto, dagli animali selvatici in estinzione all'uomo. “La natura ci ha avvisato. Si pensi agli incendi delle foreste, le eruzioni vulcaniche, i terremoti e lo scioglimento dei ghiacciai” ricorda il fotografo. “Dobbiamo prendere urgenti misure per proteggere la terra, migliorare il livello morale dei cittadini, proibire l’uccisione degli animali selvatici per bilanciare l’ecosistema”. Riguardo alla situazione attuale, Chen ricorda anche come “è importante che ognuno faccia la sua parte. Isolarsi dal virus è il modo migliore, il resto consiste nel credere nel paese e nei medici”. In fase di creazione, la tesi “everything is silent like a mystery”, in cui affronta, tra gli altri, il binomio vita-morte.