Che abbiano inizio le vacanze, i viaggi, le mete desiderate, soprattutto dopo un anno e mezzo di grandi difficoltà, un anno quasi claustrofobico. Una destinazione di estremo lusso e desiderio, Capri è un’isola felice che scuote l’immaginario di ogni uomo da oriente a occidente. Anche la pittura ne ha subito il fascino. John Singer Sargent, artista statunitense che studiò tra Roma, Firenze e Parigi, conquistò il suo stile e la sua evoluzione pittorica proprio grazie al viaggio che intraprese nel 1878 tra Napoli e Capri.
Lì conobbe un gruppo di artisti, dai quali apprese uno stile nuovo, più audace, vero, dalle soluzioni cromatiche più luminose: Mariano Fortuny, Antonio Mancini e Francesco Paolo Michetti. Fu un viaggio assai fecondo, la cui produzione aveva come soggetto l’isola. Non i soliti paesaggi, nessuna veduta dal gusto classico, ma scorci, dettagli, momenti di vita e soprattutto persone, donne.
La figura femminile fu fonte di grande ispirazione per tutta la sua carriera. Dedicò infatti numerosi ritratti a nobildonne in raffinati abiti da sera, ma durante il suo soggiorno quest’idea divenne poco interessante. Incontrò donne diverse, il che spostò l’idea del ritratto salottiero e mondano a una ancor più semplice. Testa di ragazza di Capri rappresenta in questo senso la sua opera più emblematica e forse la più completa. Uno studio attento e interessato dal quale parte un racconto insolito. Una ragazza dalla carnagione scura, olivastra, i capelli raccolti da una fascetta rossa in netto contrasto con la leggerissima camicetta bianca. Dei grandi orecchini dal gusto orientalista decorano il suo volto dipinto dal sole dell’isola. La fanciulla è ritratta quasi di sorpresa, indispettita dallo sguardo curioso di uno straniero che cerca di catturare il suo volto, la sua immagine, la sua arroganza e libertà.
Il mare sembrava essere per lui poco interessante così come le numerose barche di pescatori che incontrava ogni mattino. La sua attenzione fu tutta per Rosina Ferrara. La giovane donna divenne infatti la sua modella preferita. Le dedicò una serie di dodici dipinti in cui venne ritratta in diversi momenti. Grazia, spregiudicatezza e soprattutto il fascino orientale della ragazza attirano l’attenzione di numerosi pittori, ma più di tutti quella di Sargent. Nel dipinto Capri. Ragazza sul tetto, Rosina viene ritratta mentre balla la tarantella, tipico ballo napoletano, sopra la terrazza di una caratteristica abitazione di Capri, mentre una sua amica agita un piccolo tamburello. La scena è ricca di seduzione. Fascino, leggerezza, allegria e un punto di vista quasi voyeuristico rende la scena eccitante.
L’isola lo stupisce continuamente, ogni angolo riserva incanto. Per le sue tele sceglie angoli dove le luci e le ombre ricreano le stesse architetture, come il dipinto Scala a Capri. Le linee sono semplici, pulite, quasi povere, ma il bianco, tipico di Capri, impreziosisce ogni luogo e il sole gioca a suo favore esaltando una forma cromatica quasi assente. Curzio Malaparte, scrittore italiano della prima metà del XX secolo, definisce così l’isola: “Ischia è Virgilio, Capri è Omero”. Un’isola fuori dalla dimensione del tempo e, per genetica, anche lontana dallo spazio.
Immagine di apertura: Vista di Capri, John Singer Sargent. Olio su tela, 1878.