Michael Heizer. Il volume della transitorietà a Parigi

Nella sede di Gagosian a Le Bourget, uno spazio di 1650 mq su due livelli, Michael Heizer ha riconfigurato uno dei suoi lavori più chimerici: Cilia del 1968.

Installation View of Michael Heizer at Le Bourget, 2018 Pictured: Cilia, 1968–1990 (left) and Slot Mass, 1968–2017 (right)

Le enormi sculture rocciose di Michael Heizer, se immerse in un interno, non creano più un dialogo immediato con la terra, ma piuttosto si trasformano in una riunificazione mediata con un territorio nostalgico, che sembra più distante, primordiale. Il pioniere americano, nato in California nel 1944, rifuggendo il mercato dell’arte commerciale fin dagli anni Sessanta porta l’esperienza percettiva dell’arte al di fuori delle architetture apodittiche di musei e gallerie, disponendola acriticamente nel paesaggio e utilizzando la terra come canale espressivo: una nuova tela per dipingerlo. Oggi, nella sede di Gagosian Le Bourget, in uno spazio diviso da due livelli di circa 1.650 metri quadrati complessivi, Heizer ha appena introdotto lavori massivi al pari di quelli che sono stati allestiti durante l’inaugurazione della galleria, avvenuta con Morgenthau Plan di Anselm Kiefer. Comunque sia questo luogo può considerarsi uno degli spazi più appropriati di Francia: monumentale abbastanza da contenere le trasformazioni di Heizer.

Michael Heizer, Slot Mass
Michael Heizer, Slot Mass (sezione di disegno), 1968–2017. 18-tonnnellate di roccia e 2 canalizzazioni a terra illustrati. Courtesy l'artista e Gagosian Gallery

Situato vicino al Business International Airport di Paris Le Bourget, Jean Nouvel, con la collaborazione di HW architecture, ha conformato la galleria in 340 metri quadrati di loft votato all’esposizione di lavori e progetti dalle ampie proporzioni, come sculture, installazioni ma anche dipinti e interventi d’impatto all’interno della galleria. L’edificio industriale, costruito negli anni Cinquanta, offre uno luogoo di lavoro, sostanzialmente mai registrato nella storia di Le Bourget. La luce naturale dai pannelli di vetro a spiovente posti a soffitto viene integrata da un particolare sistema illuminotecnico studiato dagli architetti per esaltare lo stile e il contributo minimalista agli interi ambienti.

Sebbene abbia sempre lavorato largamente al di fuori di spazi consoni, come gallerie e musei, Heizer presso Gagosian Le Bourget ha studiato un’installazione decisiva e ha allestito dipinti che emergono in termini di taglia, massa, gestualità e processo. I lavori sono datati dal 1968, fino ad oggi, al 2016, per la precisione. Durante quel periodo, alla fine degli anni Sessanta, si è trasferito a New York, continuando a viaggiare e a vivere nei territori aperti dell’America dell’Ovest, dove da allora ha creato interventi possenti incentrati sulla possibilità di accarezzare e di attraversare, allo stesso tempo, lo status quo dell’effimero.

Michael Heizer, Scoria Negative Wall Sculpture
Michael Heizer, Scoria Negative Wall Sculpture, 2016. Detrito vulcanico e acciaio che si deteriora. Courtesy of the artist and Gagosian Gallery

Heizer fonde la dimensione antica e contemporanea così come l’architettura e l’arte, accumulando tonnellate di materiali, che includono macerie, rocce e acciaio, nell’intento di creare un’arte americana permanente. Queste influenze sono, necessariamente, onnipresenti in City, uno fra i più vasti interventi scultorei ambientali del Nevada, un progetto che si sta continuativamente costruendo, grazie ad azioni implementali costanti, a partire dal 1972. Nello spazio di Gagosian Le Bourget, Heizer installa e amplifica uno fra i suoi primi, fra i più storici contributi alla Land Art, realizzato a Stateline, nel Nevada, in 1968, e poi necessariamente smantellato. Ciliata (che letteralmente significa dotata di  ciglia, dal Latino) evoca una volta di più l’impatto potenziale dello spazio negativo, creato dalla rimozione di selciato.

Michael Heizer, Installation View of Michael Heizer at Le Bourget, 2018 Pictured: Cilia, 1968–1990
Michael Heizer, Vista dell'installazione, Le Bourget, 2018, Cilia, 1968–1990

Proprio come nel 1967, nell’essenza di questo lavoro, Heizer stava sperimentando un nuovo tipo di scultura che coinvolgesse anche le volumetrie dell’aria, assumendo un territorio in cui l’artista diventasse semplicemente un convogliatore, un porzionatore di quel che si trova già in natura. Primitivo e in qualche modo metafisico, questo rilevamento opposto della materia rappresentava una sorta di svolta cruciale a inizio carriera, benché il suo lavoro e l’intera lettura di questa pratica compositiva debbano rimanere necessariamente non-finiti. Oggi Cilia appare immensa, disumana, imponente se comparata con le foto dell’installazione originale, raffigurazioni che delineano un’affilata simil-trappola squadrata, ipogea, contenente protuberanze sporgenti in legno, poste come se fossero ciglia di una creatura immensamente piccola, oppure infinitesimamente grande.

Michael Heizer, Ciliata, 1968 (alto) e Slot Mass, 1968 (basso)

Proprio adiacente, Slot Mass comprende due binari paralleli intagliati nel pavimento. Le forme negative sono fissate, alla loro estremità, ad una roccia, un masso che ne segna la loro più profonda fine. Slot Mass rappresenta il precursore del celebre Levitated Mass, una scultura che Heizer aveva inizialmente provato a realizzare nel 1969; mentre una versione più estesa di Levitated Mass è stata permanentemente installata, nel 2012, al Los Angeles County Museum of Art. Sia Cilia sia Slot Mass sono state costruite ab origine con assi di legno e terra, con l’intento di tracciare un deterioramento. Mentre versioni permanenti, entrambe di acciaio, sono oggi esposte al pubblico per la prima volta nella sede parigina di Gagosian Gallery, secondo un’identica configurazione, rispetto alla versione del 1968, ma seguendo un notevole ingrandimento scalare.

Un altro dei lavori più ambiziosi e fuori-scala della mostra è Scoria Negative Wall Sculpture (2016), una massa di roccia vescicolare strettamente racchiusa in una profonda teca aperta, in una cornice d’acciaio, instaurata all’interno di un muro aggiuntivo della galleria, riproducendo uno stato di conformazione polare, positivo/negativo. Un’incastonatura scultorea accompagnata da tre dipinti degli anni Settanta, riquadri di luci e di ombre intagliati in forma geometrica, introdotti da materiali di archivio provenienti dai raccoglitori di Heizer che comprendono anche rari photo-collage originali, disposti in lunghe vetrine. Questi documenti modellano e mostrano gli aspetti speculativi, affiancati alla testimonianza di una vita ritirata e frugale: attraverso di essi Heizer offre proporzioni avvicinabili del proprio disorientamento percettivo, un disequilibrio e anche una illusione ottica, che scava nella nostra forma mentis con l’intenzione di trascendere il concetto convenzionale della transitorietà.

Titolo mostra:
Michael Heizer
Date di apertura:
Dal 16 ottobre, 2018 al 2 febbraio, 2019
Sede:
Gagosian Le Bourget (Parigi)
Indirizzo:
26 Avenue de l'Europe, 93350 Le Bourget, Francia

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram